Camera di Commercio «un’agonia da fermare»

BELLUNO. «Una agonia come quella che sta vivendo la Camera di commercio di Belluno non è accettabile. Occorre fare una proposta per cambiare la bozza del decreto legge di riordino degli enti camerali che prevede la riduzione delle sedi secondarie, come Belluno, la riduzione del personale e l’abbandono del settore dell’internazionalizzazione».
A parlare è Paolo Doglioni, ex presidente della Camera di commercio di Belluno ma anche presidente del Centro estero e direttore di Veneto Promozione dove gli enti camerali sono presenti al 50 per cento.
Ieri ha portato la sua analisi sul decreto legge di riordino alla riunione del consiglio della Camera di commercio di Belluno e Treviso. «La mia proposta è quella di fare una sola Camera di commercio del Veneto, con uffici in tutte le province, in modo che Belluno non sia una ancella di Treviso ma che tutte abbiano una pari dignità».
Che serva una razionalizzazione dei costi, non ci sono dubbi, ma aggiunge Doglioni, occorre salvaguardare i posti di lavoro, con trasferimenti di dipendenti in altri enti pubblici, come è previsto dalla legge.
«Ma è importante salvaguardare le risorse a disposizione dell’ente camerale, perchè sono risorse che servono a fare l’interesse delle imprese e di chi ci lavora. Rischiamo di trovarci a breve a non avere le possibilità di incidere in modo positivo sul settore economico delle nostre province».
Nella proposta del governo si azzerano anche i compensi ai consiglieri delle Camere di commercio, lasciandoli solo ai revisori dei conti. «Chi mai potrebbe prendersi simili responsabilità davanti alla Corte di conti per non parlare dei tribunali penali e civili?», si chiede Doglioni. Quella della unificazione di tutte le Camere di commercio è una provocazione, «che comunque è stata recepita in modo favorevole ad esempio dal rappresentante degli industriali Vardanega».
«Il personale delle Camere di commercio si trova in gravi difficoltà di fronte a queste proposte, si rischiano anche di penalizzare le professionalità, che se si perdono poi non è facile recuperare. Stiamo attenti a fare passi falsi», spiega ancora il presidente dell’Ascom e rappresentante bellunese nell’ente camerale. Che aggiunge una perplessità: «Nella bozza del decreto legge si toglie la internazionalizzazione alle Camere di commercio. A questo punto torna buona Veneto Promozione, che al 50 per cento è degli enti camerali e potrebbe rappresentare il braccio operativo nei confronti dei rapporti con l’estero».
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