Cambia il Pati, minoranza critica
TRICHIANA. Pati in discussione nel consiglio comunale di Trichiana. La seduta si è tenuta lunedì sera, due ore dopo quella di Limana. Il documento è infatti frutto di un lavoro portato avanti in modo congiunto dai due Comuni della Sinistra Piave e, dopo le parziali modifiche introdotte in seguito alle controdeduzioni alle osservazioni pervenute, si è dovuto procedere a una sua ripubblicazione.
Si apriranno ora i tempi tecnici, 30 più 30 giorni per le osservazioni, a cui seguiranno ancora i consigli comunali e poi il Pati verrà riportato in Conferenza dei servizi, in Provincia. «Le variazioni più sostanziose riguardavano il Comune di Limana. Ma, trattandosi di un Piano redatto congiuntamente (dall’architetto Franco Frison, ndr) dobbiamo anche muoverci in modo coordinato», spiegano Lara D’Alpaos, assessore all’urbanistica, e David Bernard, consigliere con delega al Pati.
«Per quanto riguarda Trichiana, tra la ventina di osservazioni presentate alla fine del 2014, una nasceva da un gruppo di lavoro di tecnici e ha implicato delle modifiche di tipo normativo. L’unica modifica cartografica, invece, ha riguardato la frana di Chere, inserita nel Pati in modo errato. Si è proceduto quindi a una correzione, prevedendo per l’area l’inedificabilità».
Critica in consiglio, la minoranza, che ha espresso voto contrario, sottolineando soprattutto le tempistiche troppo lunghe nell’adozione definitiva del Pati. «Ricordiamo che il percorso per la formazione del documento è iniziato nel 2009, con la precedente amministrazione», precisa Bernard. «Il Piano ha avuto un iter parecchio complesso, anche per la sua formazione. Ora, trascorsi i tempi tecnici necessari, si potrà tornare in Conferenza dei servizi e procedere finalmente ad adottarlo in modo definitivo». Sulla questione dello slittamento della data dei consigli di Limana e Trichiana (originariamente si sarebbe dovuta tenere una seduta congiunta il 22 marzo), Bernard fa presente che si è trattato soltanto di «problematiche procedurali»: «Un rinvio dettato da alcuni problemi di carattere tecnico, in entrambi i Comuni, e quindi non perché non volessimo tenere il consiglio insieme. Nel nostro caso specifico, non era stata recapitata in modo corretto la mail ai consiglieri con gli allegati. Ce ne siamo accorti una settimana prima del consiglio e abbiamo deciso di posticiparlo. Uno slittamento poi stabilito anche da Limana».
Martina Reolon
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