Calo delle vendite e paura dei dazi, nel bellunese le piccole imprese allungano le ferie
I timori dell’economia bellunese. I sindacati: «A soffrire di più sono le aziende terziste dell’occhialeria, perché collegate alla grande industria in stallo»

Le ferie, nelle fabbriche bellunesi, sono già iniziate a giugno. Con una prima settimana. Ma in agosto queste industrie ne faranno altre due. Quindi tre settimane di vacanza in tutto. Almeno per il momento.
Ferie allungate, quindi – a oggi, di sette giorni rispetto alle previsioni di primavera – a seguito del rallentamento della produzione, causato dall’export che non tira più come negli ultimi anni. E dai dazi, ultimamente; anche se solo parzialmente sono in vigore.
Il punto
«Le difficoltà che destano maggiori preoccupazioni riguardano le piccole imprese, quelle artigianali, le cosiddette terziste, per esempio nell’occhialeria» spiega Milena Cesca, della segreteria Cisl, «Imprese che già all’inizio dell’anno hanno chiesto l’accesso alla cassa integrazione, che adesso stanno prorogando o hanno sospeso, in attesa di che cosa succederà a settembre. Magari dopo i dazi di Trump».
È un’attesa che fa trattenere il sospiro anche alle grandi occhialerie. Ecco, dunque, che la Marcolin ha anticipato anche quest’estate una settimana di ferie a giugno e ne farà altre due ad agosto, con chiusura completa a ferragosto. La Thélios ha in programma anch’essa tre settimane di sospensione dell’attività; di cui una già esaurita a giugno e 2 il prossimo mese. Alla Luxottica, il gigante dell’occhiale, le vacanze inizieranno ufficialmente lunedì 4 agosto e termineranno venerdì 22 agosto, per cui i lavoratori torneranno in azienda lunedì 25.
«Il rallentamento produttivo, un po’ in tutti i settori, non è una novità delle ultime settimane, ma indubbiamente» ammette Cesca «risente del clima d’incertezza a seguito non solo dei dazi, prima ancora dello scenario geopolitico attraversato dalle guerre». Un’incertezza che colpisce anzitutto il sistema delle forniture, i terzisti.
Incubo terzisti
«Nell’artigianato in generale non vedo ancora il rallentamento tanto temuto, però è presente» conferma Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato «nelle aziende terziste dell’occhialeria che evidentemente soffrono perché collegate all’industria. A parte alcuni casi di singole problematiche, si va in ferie aspettando l’autunno. Va detto, però, che l’edilizia è ancora a pieno regime e che gli impianti da qui a novembre non alzeranno la testa, mentre nei comparti collegati al turismo e ai servizi siamo in piena stagione».
I settori
Le incognite del dopo-ferie interpellano anche la metalmeccanica (forte in provincia), e soprattutto il settore del mobile, il più martellato dalla crisi dell’export. Non mancano, tuttavia, le contraddizioni.
«Alla Edim Bosch, con cassa integrazione in atto, si farà ad agosto una sola settimana di ferie» anticipa Stefano Bona, della Fiom Cgil, «per l’esigenza di recuperare della produzione interrotta. Nelle altre industrie la tendenza è di fare tre settimane di vacanza».
Alla Epta Costan il tempo feriale è già iniziato a giugno, con una settimana. Proseguirà con due ad agosto. L’azienda è reduce dall’acquisizione del 100% del capitale dell’austriaca Hauser GmbH, azienda con una forte presenza nella regione Dach e nei mercati dell’Europa Centrale e Orientale. Il Gruppo di Limana continua, dunque, la fase espansiva. Tant’è che va alla copertura delle settimane di ferie con assunzione di lavoratori somministrati.
«Le ferie, dunque» commenta il dirigente dei metalmeccanici Cgil «come momento di riflessione tra le ultime decisioni sui dazi, le ricadute sull’export, e la possibile, temuta trasformazione del rallentamento e in vera e propria crisi». Le assunzioni in provincia dimostrano già che questo potrebbe essere il trend. Il saldo relativo tra personale integrato nel ciclo produttivo e posti di lavoro cessati, nei primi sei mesi dell’anno, benché positivo, risulta in ridimensionamento rispetto all’analogo periodo del 2024 in tutte le province del veneto.
Calo della domanda
La domanda di lavoro nel primo semestre è in calo in tutti i territori, si legge nel recente rapporto di Veneto Lavoro.
Nel primo semestre di quest’anno in provincia di Belluno si sono realizzate 12629 assunzioni (a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato), contro le 12.906 dello stesso periodo dell’anno precedente e le 12.271 del 2023. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è positivo, ma, appunto, avanza al rallentatore: è stato di 373 unità nel primo sempre di quest’anno, ma al di sotto di un centinaio di posizioni rispetto al 2024 (490), mentre nel 2023 il saldo era stato di 636.
«Se è vero che al momento l’occhialeria sembra tenere, è saggio che dopo le ferie» conclude la sindacalista Cesca «ci si riconvochi come tavolo di settore per fare il punto».
La preoccupazione è stata ammessa nei giorni scorsi anche dalla presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton.
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