Caldart esce dal Pd e aiuta Prade

Il consigliere entra nel gruppo di Con Belluno e lunedì sarà assente
Ezio Caldart
Ezio Caldart
 
BELLUNO.
Ezio Caldart entra nel gruppo Con Belluno. 63 anni, pensionato, presidente dell'Ana di Salce e attivo in altre realtà del volontariato frazionale, Caldart è in consiglio comunale da maggio, subentrato al dimissionario Tomaso Zampieri, nel gruppo del Partito Democratico. Quello di Caldart non è un semplice trasferimento e la notizia più rilevante non è il suo ingresso nel gruppo creato da Maria Cristina Zoleo e Federica Toscano. Il fatto più clamoroso sta nelle motivazioni che hanno spinto il consigliere a questa scelta: «Da due anni collaboro con l'assessore allo sport Michele Carbogbo. Grazie a lui, all'assessore regionale Massimo Giorgetti e all'ex Oscar De Bona, ho portato a casa due grandi risultati: 50 nuovi loculi al cimitero di Salce e soprattutto i nuovi spogliatoi al campo sportivo, un intervento senza precedenti nella zona da mezzo milione di euro». Insomma, Caldart ritiene che fare opposizione dura e pura vada contro la sua coscienza, soprattutto in virtù di un debito di riconoscenza con la maggioranza di centrodestra. Caldart assicura che rimarrà consigliere di opposizione: «Rispetterò il mandato dei miei elettori e garantirò la mia presenza in consiglio comunale».  Tranne lunedì, cioè il giorno decisivo per la tenuta dell'amministrazione Prade. Caldart deve andare all'Oktoberfest, quindi non ci sarà, ma forse non sa che un'assenza tra i banchi dell'opposizione è un regalo prezioso, perché abbassa il quorum della maggioranza. Anche Maria Cristina Zoleo dopodomani non potrà essere in consiglio, perché è stata invitata a un convegno sul federalismo, a Padova. Il gruppo Con Belluno però confermerà il suo schieramento all'opposizione con il voto contrario agli equilibri di bilancio, già annunciato dalla Toscano.  Caldart spiega ancora: «Sono un moderato, vengo dal mondo del volontariato, sono uo del fare non del parlare. Non ho tessere, sono libero e ho accettato di candidarmi con l'Ulivo perché credevo che ci fosse un maggiore margine di azione. Ma non è così». Caldart afferma che, da maggio ad oggi, non c'è mai stata una riunione del Pd. «Esco dal gruppo, non dal Pd, partito che mi ha visto coinvolto nella sua fase di formazione e di cui condivido i principi, nonostante un'evoluzione nebulosa». Caldart ricorda di essersi impegnato per la Zoleo fin dalle primarie e conclude: «Ho dovuto votare contro al Cantiere della Provvidenza, ma la mia coscienza non mi ha lasciato tranquillo».  Soddisfatte per l'acquisto Zoleo e Toscano: «E' ora di cambiare il modo di fare politica, cercando di condividere i progetti strategici per la città, bisogna cercare il colloquio». (i.a.)

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