«Brunotti sapeva bene cosa era lecito fare»
SAN VITO. Il comando della Polizia locale di San Vito prende le distanze da quanto accaduto a Matteo Brunotti, del Tennis San Vito, che ha ricevuto dai Carabinieri una contestazione di circa 4.500 euro. Il fatto è accaduto sabato scorso, durante l'inaugurazione dei campi da tennis, quando arrivò una pattuglia dell’Arma a verificare la situazione, in relazione alla somministrazione di bevande e alimenti dietro compenso. Per l’organizzazione, il tennis San Vito, si trattava solo di un’offerta libera. Per i carabinieri no: hanno contestato una serie di violazioni sia del testo unico di leggi di pubblica sicurezza, sia di alcune norme del 2007. Brunotti lunedì è stato in caserma per la notifica dei verbali: tre quelli contestati dai carabinieri.
Una violazione riguarda il Tulps, circa l’organizzazione dell’evento, con l’esibizione di un complesso con musica dal vivo, in luogo pubblico, ma senza la prescritta autorizzazione. Due contestazioni riguardano la legge del 2007, ovvero la somministrazione di alimenti e bevande senza presentazione alla Asl della segnalazione di inizio attività. In particolare, nel sopralluogo, i carabinieri hanno trovato in preparazione panini e in cottura wurstel e salsicce alla griglia, all’aperto sul piazzale. Il secondo articolo della norma riguarda il fatto che la somministrazione di bevande e alimenti sarebbe avvenuta senza la segnalazione di inizio attività al Comune; il tutto dietro richiesta di corrispettivo in denaro e mettendo a disposizione degli avventori panche in legno. Sul tema interviene con una nota il comandante della Locale, Lorenzo Fenzi, per fare alcune precisazioni.
«Nessuna comunicazione», dichiara «circa l’intenzione di svolgere attività di somministrazione ed intrattenimento è mai pervenuta a questo ente. Risulta agli atti una sola lettera in cui si rende noto che in data 4 maggio vi sarebbe stata l’inaugurazione dei campi da tennis, senza riferimento alcuno a qualsivoglia attività di preparazione e vendita di alimenti ed intrattenimento pubblico. Solo il 3 maggio Brunotti ha contattato questo comando per avere informazioni sulle necessarie autorizzazioni. A Brunotti abbiamo dato chiare ed inequivocabili indicazioni su cosa fosse consentito e cosa non fosse consentito fare. Gli abbiamo detto che poteva organizzare solo ed esclusivamente una festa privata e non aperta al pubblico, senza nessun tipo di vendita o richiesta di denaro per la somministrazione degli alimenti; tanto meno era autorizzata l’esecuzione di intrattenimenti musicali, attività soggetta ad autorizzazione e preventiva comunicazione all’autorità provinciale di pubblica sicurezza. Nessun accordo e nessun benestare, nemmeno verbale, è mai stato concesso a Brunotti o alla società da lui rappresentata. Infine nessuna facoltà decisiva circa l’applicabilità della sanzione è concessa a questo comando», conclude Fenzi, «la sanzione è stata comminata da un organo di Polizia pienamente legittimato ad operare, nessun altro atto è dovuto a riguardo. Unica alternativa al pagamento della sanzione, è la presentazione di scritti difensivi nei modi e tempi indicati nei verbali notificati dai carabinieri».
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