Brucia un ristorante nel centro di San Vito, fabbricato distrutto e famiglie senza casa

SAN VITO DI CADORE
Il ristorante è diventato una grande griglia. Il fuoco che ieri pomeriggio si era sprigionato all’interno del “Vizietto” di San Vito e, in poco tempo, ha reso inagibile tutto il fabbricato al numero 51 di via Nazionale, se l’è divorato in pochi minuti. Malgrado l’arrivo in forze dei vigili del fuoco di tutti i distaccamenti della zona, compresi i volontari. Le fiamme sono state spente grazie al lavoro di almeno 30 uomini e 12 mezzi, ma almeno due famiglie e altri singoli residenti, che abitavano ai piani superiori, sono rimasti senza casa. In mancanza di parenti o amici con posti letto disponibili il Comune ha trovato un alloggio a cinque persone, all’albergo Oasi.
Non ci sono feriti, ma due persone risultano leggermente intossicate e sono state portate all’ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore, più che altro per precauzione. Una donna e il suo cagnolino sono stati portati in salvo con l’autoscala dei pompieri. Tanta paura per entrambi.
La statale 51 di Alemagna è rimasta chiusa al traffico dei veicoli fino alle 20. Tranne i mezzi pesanti, deviazione lungo via Costa, a monte della strada principale e viabilità regolata dalla polizia stradale.
Le indagini sono in corso, ma l’ipotesi dolosa non è ancora stata presa in considerazione. Tra quelle sul tavolo degli investigatori, il corto circuito o un’apparecchiatura lasciata inavvertitamente accesa, che surriscaldandosi potrebbe aver fatto da innesco.
Alcuni testimoni che passavano per il centro, a poca distanza dalla chiesa e dal distributore di carburanti, hanno riferito di aver visto le fiamme svilupparsi all’interno del locale fratello di quello di Cortina, verso le 15.30. Il Vizietto era chiuso in attesa della riapertura per la cena e dentro non c’era nessuno. Il fuoco si è rapidamente esteso alla terrazza esterna e, da lì, si è come arrampicato ai piani superiori, mangiando tutto quello che ha trovato. Si sarebbe salvato, almeno parzialmente, soltanto il centro estetico accanto, ma le verifiche sono ancora in corso.
Una colonna di fumo grigio e denso si è alzata verso l’Antelao ed è diventata visibile anche dalle località vicine. Fortunatamente non ci sono state esplosioni, perché tra i pericoli c’era anche quello. I vigili del fuoco hanno dovuto aprire il tetto per entrare nelle mansarde e sono stati costretti a usare una grande quantità di acqua. Prima di riaprire l’Alemagna è stato indispensabile passare con i mezzi spargisale, per evitare che diventasse una pista da pattinaggio. Una trappola in grado di mettere in pericolo automobilisti e pedoni, di ritorno dalle gare di Coppa del Mondo di sci, a Cortina.
Non si è salvato molto di un fabbricato di pregio, che è frutto di una ristrutturazione di una trentina di anni fa, a sentire il vicesindaco Andrea Fiori, che ha coordinato le operazioni di competenza dell’amministrazione. Quanto al ristorante, i muri sono di proprietà di sanvitesi mentre la gestione è di una società di origine romana e proponeva anche piatti della tradizione. Chi c’è stato dice che si mangiava molto bene e, del resto, basta dare un’occhiata alle recensioni sui siti specializzati in buongustai.
Non può essere ancora definitivo il conto dei danni, ma tenuto conto che ci sono anche almeno sei appartamenti, una prima stima parla di una cifra superiore al milione di euro. E c’è chi è rimasto senza casa. —
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