Borgo Piave Etc, sette abitanti promuovono il loro quartiere

Nata in piena pandemia, l’associazione organizza visite guidate ed eventi Il 6 aprile una video conferenza con il Fai dedicata alla storia del porto fluviale

belluno

Si chiama Borgo Piave ETC, che sta per eventi, turismo cultura, tre parole che nell’era della pandemia sembrano scomparse. Eppure, un gruppetto di abitanti del borgo ha deciso di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà, creando, proprio in questi mesi, un’associazione che si propone di promuovere una delle zone più belle e storicamente significative della città.

Borgo Piave ETC ha sette soci e già 41 amici sostenitori e prima che scattasse la zona rossa è anche riuscito ad organizzare delle visite guidate molto apprezzate, con il sostegno della guida Marta Azzalini, tanto che un solo turno non è bastato. «L’intento di questo gruppo è promuovere e valorizzare questa parte di città ricca di storia ma poco conosciuta anche dagli stessi bellunesi», spiega Antonio Gheno, uno dei fondatori dell’associazione.

Dopo aver abbellito il borgo a Natale, il gruppo ha deciso di decorare gli angoli più suggestivi, anche in occasione della Pasqua, con delle sagome di legno: «È un piccolo gesto che vuole dare colore al borgo in questi giorni difficili per tutti». Ma l’operazione più significativa dell’associazione sta in un libricino di 24 pagine, una guida dove si possono trovare immagini, suggerimenti, aneddoti storici e una mappa completa e illustrata dei punti di maggior rilevo del borgo, che sono nove. Borgo Piave è toccato anche dai percorsi turistici di Adorable, ma la guida di Borgo Piave ETC è molto più completa.

Anche il programma per il futuro è ambizioso e, appena si potrà tornare a muoversi con maggiore libertà l’associazione intende proporre mostre fotografiche, concerti, incontri, oltre alle visite con guide professioniste.

Il 6 aprile, poi, in collaborazione con il Fai, ci sarà una video conferenza dedicata alla promozione della storia del porto fluviale del borgo legata agli zattieri che portavano merci a Venezia nell’epoca della Serenissima.

Il logo dell’associazione racchiude nel cerchio Palazzo Doglioni soprannominato “Botegon”. «Questo edificio è molto importante per la storia di Borgo Piave per vari motivi: era sede della bottega e della taverna degli zattieri che qui crearono una corporazione e si diedero uno statuto nel 1492 (oggi conservato all’Archivio di Stato di Belluno; era uno dei palazzi nobili cinquecenteschi di famiglie che commerciavano sul Piave e racchiude al suo interno degli affreschi di particolare pregio; è un simbolo di rinascita del quartiere che da qualche anno è passato da uno stato di abbandono con rischio di crolli, ad un restauro che lo ha riportato al suo antico splendore».

Borgo Piave ETC si trova: su Google digitando “Borgo Piave ETC” compare la tendina con sito web e altre informazioni + canale Youtube; su Instagram come @borgopiaveetc; su Facebook come @borgopiaveetc; su Spotify come Borgo Piave ETC; o scrivendo una mail a borgopiaveetc@gmail.com. —



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