Boom di utenti con disagio per la Farmacia dei poveri

L’anno scorso il servizio ha aiutato un migliaio di famiglie, soprattutto italiane. Corradini D’Elia: «Sono nuclei dove lavora una sola persona e lo stipendio è basso»

BELLUNO. Impennata del numero degli utenti della Farmacia dell'Immacolata, il servizio di distribuzione di farmaci da banco rivolto alle persone in stato di disagio economico, messo in piedi dalla Caritas diocesana qualche anno fa. I bisognosi sono cresciuti insieme alla crisi economica, tanto che si è dovuto ricorrere all’aumento dei volontari che affiancano il farmacista e presidente Giorgio Corradini D’Elia e la moglie Serena, i primi ad occuparsi di questa attività. Un’attività che agisce in rete con le altre realtà caritatevoli locali e in sinergia con i servizi sociali dei Comuni, così da attestare il reale bisogno degli utenti.

«Il servizio è attivo ogni sabato dalle 8.30 alle 13 nella parrocchia dei santi Gervasio e Protasio di Belluno», dice Corradini D’Elia, «l’anno scorso abbiamo avuto aiutato un migliaio di nuclei familiari in difficoltà. Un numero che negli anni è cresciuto e che dimostra la situazione preoccupante in cui versano numerosi residenti della nostra provincia».

Come spiega il responsabile, «qui vengono famiglie con bambini piccoli perlopiù da fuori Belluno, come Cadore, Basso Feltrino, Alpago. E se nei primi anni della crisi c'erano anche molti stranieri, ora a chiedere il nostro intervento sono nella maggior parte dei casi italiani, con un unico reddito e basso. Non c'è quindi il problema, come all’inizio, di persone che si trovano nell’indigenza perché hanno perso il lavoro, ma di chi un lavoro ce l’ha, ma percepisce dei compensi troppo bassi per rispondere alle esigenze di una famiglia. Se si mette in conto il pagamento dell’affitto, delle bollette, delle spese mediche e scolastiche dei figli, con un salario di 900-1100 euro al mese che un componente riesce ad intascare, la vita diventa molto difficile».

Ed è qui che interviene la Farmacia dell’Immacolata. «Noi distribuiamo farmaci da banco, quelli che non necessitano della prescrizione medica e che possono essere donati senza problemi. Oltre a questo, però, c’è sempre più bisogno di latte in polvere, pannolini e strumenti per la prima infanzia, come gli apparecchi per l’aerosol. Di questo ora abbiamo assoluto bisogno, per cui», lancia l’appello Corradini D’Elia, «chiedo a tutti coloro che possono darci una mano di farsi avanti. Possono recarsi nella parrocchia e donare questi prodotti oppure fare un’offerta. Sarebbe molto prezioso per noi, perché le esigenze aumentano insieme al numero degli utenti del servizio. Aiutandoli, evitiamo il ricorso all’indebitamento, che strozza le loro vite».

Per dare una risposta a tutte le persone in difficoltà la farmacia si è dotata anche di 14 volontari “fissi”, spesso affiancati da altri 5-6 quando serve.

Ma serve anche un odontoiatra. «Abbiamo già un dentista che ci dà una mano gratuitamente. Ma non basta, per cui stiamo cercando qualcuno che possa supportarlo. Sappiamo che la scelta deve venire dal cuore, speriamo qualcuno si faccia avanti».

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