Bonifica, lotta attiva e rimboschimento: così sul Grappa si combatte il bostrico
Presentato il progetto finanziato dal Rotary club che vede Veneto Agricoltura impegnata in una sorta di sperimentazione

Bonifica, lotta attiva e rimboschimento: passa per queste tre fasi l’attività messa in campo dai Servizi forestali regionali e da Veneto Agricoltura per contrastare e sconfiggere il bostrico, l’insetto che dopo il disastro causato al patrimonio boschivo di Vaia dell’ottobre di cinque anni fa ha trovato campo libero per moltiplicarsi in modo incontrollato diffondendosi nei boschi di abete rosso che caratterizzano i versanti del Monte Grappa, compresa la parte di Seren del Grappa.
Un’operazione resa possibile dal finanziamento di 27 mila euro che vede allineati dieci Rotary club con quello di Treviso a fare da capofila. Una sorta di sperimentazione che può segnare una strada per combattere il bostrico ovunque stia facendo danni. Ieri al Centro didattico Valpore c’è stata la presentazione dell’attività, che ha ricevuto il plauso di Dario Bond, incaricato dal ministro dell’agricoltura Lollobrigida di occuparsi di bostrico a livello nazionale.
Cosa si sta facendo
Davide Orlando, che coordina gli interventi da parte di Veneto Agricoltura, ha spiegato come si sta operando: «Abbiamo individuato tre zone – Monte Pertica, Ca’ Tasson e Val dell’Albero – dove il bostrico ha cominciato a insediarsi e dove abbiamo deciso di intervenire. Abbiamo creato otto nuclei di piante esca dove richiamiamo il bostrico liberando dei feromoni. I risultati sono eccellenti perché questi nuclei vengono colonizzati in modo massiccio dall’insetto con le femmine che depongono le uova. Qui mettiamo in atto una lotta attiva perché al momento propizio queste piante esca sono sottoposte a scortecciamento, un trattamento meccanico che fa disseccare le larve presenti e schiaccia gli esemplari giovani. In pratica stimiamo di eliminare tre milioni di insetti e con l’allestimento di altre piante esce a si può arrivare fino a otto milioni. In questo modo possiamo abbattere sensibilmente la popolazione del bostrico presente.
Bonifica e rimboschimento
La bonifica passa per l’abbattimento delle piante che iniziano a presentare i sintomi della presenza del bostrico come l’apparizione di un colore rossastro oppure di un verde meno intenso. Un’azione necessaria per impedire all’insetto di intaccare altre piante vicine. Conclusa la fase di lotta attiva si passa al rimboschimento che nel caso del progetto targato Rotary club prevede che vengano messe a dimora duemila piantine forestali.
«Il bosco si sta già rigenerando da solo», spiega Orlando, «quello che facciamo noi è accompagnare questa rinascita con una forma più resistente, fatta di piante che non siano solo l’abete rosso, che per il suo apparato radicale limitato è più soggetto al bostrico, ma anche abete bianco, faggio o larice. Le operazioni di piantumazione partiranno tra poche settimane»
Gli interventi
Molto atteso quello di Dario Bond, consulente del ministro Lollobrigida sulla questione dei boschi e del bostrico: «Proteggere i boschi è fondamentale anche nella protezione del suolo e questo tema deve trovare l’attenzione della politica», ha commentato. «Io ci sto lavorando. Per il bostrico avevamo messo da parte parecchi fondi, che sono stati dirottati tutti per l’emergenza in Emilia Romagna. Speriamo di recuperarli quanto prima. Lo stesso impegno sto riversando sulla legge sui crediti di carbonio forestale e carbonio agricolo. Chi difende e cura il territorio deve vedersi riconoscere una ricompensa».
Per il Rotary club hanno parlato la governatriceTiziana Agostini e il presidente del Rotary club Mario Da Rolt. Entrambi hanno sottolineato l’orgoglio di avere attivato una collaborazione così utile e coinvolgente a difesa del patrimonio boschivo.
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