Bonifica del fiume Rai terminata argini e alveo sono tornati puliti

PIEVE D’ALPAGO. È stata completata nei giorni scorsi la pulizia dell’alveo e degli argini del fiume Rai, il canale strategico nella regolazione del livello del bacino di Santa Croce attraverso il quale le acque del lago defluiscono nel Piave insieme a quelle provenienti dal canale Cellina.
È il primo passo concreto, dopo un lungo periodo di incertezza, seguito alla fine della convenzione tra Regione e Comunità montana che fino a due anni fa stabiliva responsabilità, risorse e competenze nella manutenzione del Rai.
Ed è anche il primo frutto del vertice che alla fine di giugno aveva visto riuniti intorno a un tavolo, in prefettura a Belluno, i maggiori portatori d’interesse e gli enti istituzionali (Comuni e Unione montana) che gravitano intorno all’area in questione, soggetta da sempre a problemi idrogeologici che mettono puntualmente in difficoltà in caso di piogge insistenti le attività produttive ed economiche che operano in quella zona.
Una riunione chiesta dal Comitato del Rai e associazioni di categoria come Confindustria e Appia, che avevano individuato nell’organo prefettizio, nonostante il medesimo non abbia competenze dirette in materia, il soggetto che maggiormente poteva garantire il coordinamento di alcune azioni per una soluzione definitiva di un problema che si trascina da anni. Quella di Paludi infatti è la seconda area imprenditoriale per importanza in provincia di Belluno.
Sotto il profilo delle competenze la manutenzione del Rai ora risulta in capo al nuovo soggetto nato dalla fusione dei Servizi forestali regionali e dal Genio Civile sotto sigla Sezione di difesa idrogeologica e forestale, di cui è responsabile Piero Zanchetta già a capo degli ex Servizi forestali regionali. Come rappresentante degli interessi degli industriali in quella zona c’è Luciano Saviane, titolare di una segheria a Paludi, mentre i Comuni dell’Alpago come Puos, Pieve e Farra d’Alpago sono rappresentati dall’Unione montana Alpago. Poi c’è anche il Comune di Ponte, direttamente interessato alle sorti dell’area industriale e artigianale di Paludi compresa nelle località di Lizzona e La Secca, e l’Enel, che regola il livello del lago di Santa Croce. Il costo di questo primo e necessario intervento, anche in vista della stagione autunnale spesso molto piovosa, ammonta a 30.000 euro finanziati dalla Regione. I passi successivi, presi in considerazione in un’ulteriore riunione, avvenuta il 10 luglio, riguardano le soluzioni pratiche per poi arrivare a breve a formare un quadro più chiaro e complessivo in merito alla responsabilità, la gestione e la manutenzione integrata delle opere di regimazione idraulica e pulizia dell’alveo sul Rai e delle idrovore fisse e mobili pronte a intervenire in caso di emergenza.
Ezio Franceschini
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