Bocca cucita con l’ago dà una testata all’agente condannato per lesioni

BELLUNO

La bocca cucita per protesta. La terapia che non gli viene data. La testata a un agente della polizia penitenziaria. Issam Grimane, che nel 2017 era detenuto nel carcere di Baldenich, è stato condannato a sei mesi per lesioni e assolto dal reato di resistenza a pubblico ufficiale, perché il fatto non sussiste. Il giudice Feletto ha applicato la causa di non punibilità, perché il pubblico ufficiale ha ecceduto con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni. È l’assoluzione che aveva chiesto il difensore Mazzucco, perché a suo avviso c’era stato un abuso, si era consumata un’ingiustizia. Secondo il pm Pesco, invece, erano stati dimostrati entrambi i reati, quindi la condanna giusta era un anno e quattro mesi.

I due agenti della penitenziaria avevano descritto una resistenza a pubblico ufficiale, che era culminata con una testata a uno dei due per tre giorni di prognosi. Mentre nel corso di un drammatico esame dell’imputato Grimane ha ammesso al massimo un urto con la visiera del berretto, aggiungendo che se avesse voluto davvero picchiare l’agente, i tempi di guarigione sarebbero stati molto più lunghi. Si era cucito la bocca con ago e filo per protestare contro il fatto che gli avevano tolto un lavoro da un migliaio di euro al mese. Ogni giorno doveva assumere una terapia e anche quel 14 dicembre 2017 è stato accompagnato in infermeria. Secondo lui, era in grado di prendere la pasticca prevista, malgrado non potesse aprire la bocca. Ma è stato portato fuori e qui sarebbe stato toccato con una penna e spinto. Si è ribellato e qui le versioni di imputato e parti offese non coincidono per niente: «Non ho dato una testata». Portato in tribunale dal carcere Due Palazzi di Padova per resistenza e lesioni, è stato condannato solo per il secondo reato. Uscirà nel novembre dell’anno prossimo. —



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