Bistro Bembo, il Comune vieta la musica

Con un’ordinanza imposto lo stop fino al 16 luglio per aver suonato all’aperto. I titolari: «Impossibile lavorare così»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Divieto di intrattenimento musicale fino al 16 luglio compreso e sanzione amministrativa. Sono questi i provvedimenti presi da Palazzo Rosso nei confronti del Bistrò Bembo di via Loreto per aver violato il regolamento sulla musica nei locali pubblici.

I fatti risalgono al 10 maggio scorso quando, durante un controllo, i carabinieri di Belluno hanno accertato che all’esterno del locale era in corso uno spettacolo di intrattenimento senza permesso comunale. Sono quindi scattati i procedimenti sanzionatori (che vanno dai 500 ai 5000 euro) e il divieto del sindaco Jacopo Massaro tramite ordinanza, a suonare all’esterno fino a mercoledì 16 luglio.

Un provvedimento “severo” che i titolari dell’esercizio pubblico di via Loreto non possono che accettare e riconoscere «per l’errore che abbiamo commesso in buona fede», ma non senza esprimere il loro malumore per «una costante penalizzazione ai locali che cercano di risollevare un po’ questa città».

«La sanzione amministrativa è ancora da definire, ma abbiamo già incaricato i nostri avvocati di fare in modo che venga applicata quella minima», precisa Luigi Povia uno dei titolari che spiega come «negli ultimi due anni abbiamo già pagato oltre 5 mila euro di multe, per non parlare di una denuncia per disturbo della quiete che abbiamo rimediato da un residente, che ammonta a 2500 euro circa».

Povia viene poi al nocciolo della questione. «I nostri intrattenimenti si concluderanno a metà luglio, quindi prima del termine imposto dal Comune, sia perché ad agosto la città è vuota sia perché diventa troppo oneroso e difficile lavorare in queste condizioni». L’esercente si riferisce alle «continue lamentele dei residenti del centro per la musica, e anche ai controlli delle forze dell’ordine sui clienti dei pubblici esercizi che, troppo insistenti, li stanno facendo scappare. Credo che locali e cittadini dovrebbero collaborare insieme per rendere più vivibile e viva questo centro, invece sembra qui che noi vogliamo rovinare la città».

I titolari se la prendono con l’amministrazione. «Non può fare delle regole che poi è la prima a derogare per eventi da lei organizzati: basti pensare agli stand brasiliani che sono andati avanti fino alle 2 di notte con feste e musica e poi al chiasso del maxi schermo allestito in piazza Duomo per la partita del mondiale. Capiamo che questi eventi servono per fare cassa, ma il Comune pensi anche a chi lavora su questo settore». E infine Povia lancia una proposta: «Perché invece di chiamare sempre persone da fuori, palazzo Rosso non obbliga i titolari dei locali del centro a proporre degli eventi?».

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