Bertan: «Il Cai regionale dà solo dei consigli ai boy scout»

BELLUNO. Consigli per l’abbigliamento. Ma non solo. Il Cai non si permette di obbligare i boy scout a vestirsi in una certa maniera, semmai può invitarli ad affrontare la montagna in maniera adeguata e con la necessaria attrezzatura. Meglio una pala in più e una chitarra in meno, quando l’escursione è in mezzo alla neve. Giusto per capirsi. C’è un accordo che il Club alpino italiano ha stretto con Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci), Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani (Cngei), in collaborazione con il Soccorso alpino: «Abbiamo costituito questo tavolo, che volendo è aperto anche ad altri soggetti», spiega il presidente regionale del Cai, Emilio Bertan, «stiamo lavorando insieme, per fare in modo che certi incidenti non si verifichino più. L’anno scorso sono stati necessari circa settemila interventi, dovuti al fatto che alcuni gruppi non erano sufficientemente preparati ad avventurarsi tra le nostre montagne, specialmente in certi contesti ed è a questo punto che entriamo in campo noi, con tutto quello che sappiamo e con la nostra esperienza. Anche con il progetto Montagna amica e sicura, che mi sembra uno strumento molto efficace, in questo senso e ti permette di cavartela sempre».
Concretamente come avviene il confronto tra gli operatori del Cai e cosa spiegano questi ultimi ai ragazzi e ai loro capi? «Frequentiamo i loro campi, per esempio e forniamo quei suggerimenti preziosi, che possono servirti in caso di bisogno. I nostri non sono obblighi o divieti, semmai consigli utili a vivere la montagna in maniera armoniosa. Il primo consiglio è necessariamente quello di rispettarla al massimo. E’ già un buon punto di partenza, se si vuole davvero tornare a casa tranquilli, dopo una bella escursione insieme».
E il clima com’è? I ragazzi ascoltano o si fanno gli affari loro, salvo poi ritrovarsi nei guai? «E’ nel loro interesse starci a sentire e vedo con soddisfazione che si è instaurato un rapporto molto cordiale e basato sulla reciproca collaborazione. Continueremo a lavorare in questo senso, in sinergia anche con altri enti che si occupano delle stesse cose, tipo il Cnsas, anche perché da giovane ho fatto lo scout e ho sempre ascoltato chi aveva più esperienza di me». Promessa da lupetto. (g.s.)
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