Bermuda e infradito vietati in tribunale

BELLUNO. Questo tribunale non è una spiaggia. Vietati bermuda, infradito e simili, in udienza. Pazienza per il caldo equatoriale e l’umidità appiccicosa: giudici, avvocati, cancellieri e ufficiali giudiziari devono indossare toghe nere in lana e asciugarsi il sudore con un solo ventilatore per aula. Impensabile l’aria condizionata. Era già capitato che un testimone fosse stato spedito a cambiarsi o una parte offesa avesse potuto accomodarsi sul banco dei testi solo perché l’imputata era detenuta a Venezia e non sarebbe stato giusto rimandarla in laguna, dopo un viaggio a vuoto con gli agenti di custodia. Ieri mattina il presidente del tribunale Antonella Coniglio ha detto stop: dopo aver incrociato un altro protagonista di un processo, questa volta civile, ha fatto attaccare alla bussola dell’ingresso e sulla porta riservata ai disabili un avviso: «Vietato entrare in udienza con pantaloni corti, infradito e simili».
Uomo o donna avvisati, prima di sfilare sotto il metal detector: «Ne faccio una questione di educazione e sensibilità», osserva il presidente Coniglio, «oltre che di rispetto nei confronti delle istituzioni. Magistrati e avvocati indossano sempre una toga, anche pesante, perché questa è la regola da osservare. E allora non mi sembra un sacrificio impossibile quello che presentarsi con un abbigliamento rispettoso, evitando pantaloncini, ma anche gonne troppo corte oppure magliette eccessivamente sbracciate».
Non è una chiesa, ma un palazzo in cui si amministra la giustizia. Non si pretendono giacca e cravatta per lui e tailleur per lei, come succedeva una volta, ma un minimo di attenzione: «Ne avevo già parlato con il procuratore Francesco Saverio Pavone e alcuni episodi di queste giornate estive mi hanno convinta definitivamente a prendere questa iniziativa. Chissà che il mio appello venga raccolto, in fondo non è niente di strano. Non essendo una spiaggia, un tribunale richiede un certo tipo di atteggiamento, soprattutto per chi non l’ha ancora capito. Gli avvocati mi garantiscono che si raccomandano sempre con i rispettivi assistiti, ma evidentemente non è sempre così, se anche nelle ultime ore ci sono stati dei casi. Anche sgradevole quello di ieri mattina».
L’ultima giornata di udienze, prima della chiusura estiva è quella di venerdì 24. Fino ad allora, meglio prendere nota, per evitare rimproveri o inviti a mettersi in ordine.
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