Belluno-Trento: confini aperti ai congiunti nella fase 2 del Coronavirus

I governatori Luca Zaia e Maurizio Fugatti danno il via libera allo scambio di visite tra affetti stabili nei comuni confinanti
Tecnici al lavoro nel laboratorio dove vengono analizzati i tamponi dei casi sospetti di coronavirus presso l'ospedale di Vizzolo Predabissi, 02 Aprile 2020. Ansa/Andrea Canali
Tecnici al lavoro nel laboratorio dove vengono analizzati i tamponi dei casi sospetti di coronavirus presso l'ospedale di Vizzolo Predabissi, 02 Aprile 2020. Ansa/Andrea Canali

BELLUNO. Ricordate i “congiunti”? Bene, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, hanno acconsentito che ci si possa scambiare visite al di qua e al di là del confine. Visite, dunque, tra famigliari, parenti, anche persone legate da affetti purché siano “stabili”.

Questo non lo precisano i due amministratori, ma rimandano al Dpcm del premier Giuseppe Conte che, per l’appunto, fa queste distinzioni.

Zaia e Fugatti hanno fatto conoscere questa disposizione ai Prefetti di Verona, Vicenza e Belluno e al Commissario di Governo di Trento, perché a loro volta informino gli organi di polizia.

Confini aperti, dunque, da Feltre verso la Valsugana e il Primiero, dall’Agordino verso sempre il Primiero, da Falcade verso la Val di Fiemme (passo Valles) e la Val di Fassa (passo San Pellegrino). Via libera anche attraverso il passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, e il passo Pordoi, che da Arabba porta a Canazei o al passo Sella.

«È sicuramente un’opportunità gradita, ma in verità», commenta il sindaco di Falcade, Michele Costa, anche nella sua veste di presidente dell’Unione montana, «ci aspettiamo ulteriori passi. La nostra valle ha numerose relazioni con le vicine comunità del Trentino, soprattutto per lavoro. E, per la verità, in queste settimane i pendolari hanno avuto l’autorizzazione a spostarsi da una parte e dall’altra, così pure quanti avevano necessità di attraversare i passi» . Il sindaco Costa, però, sottolinea l’urgenza che si proceda con la riapertura del turismo, a tutti i livelli. E dice di immaginare che già da lunedì 18 maggio ci possano essere le prime misure in questa direzione.

Sorride compiaciuto all’iniziativa dei presidenti Zaia e Fugatti il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones. «Indubbiamente saranno contenti i tanti valligiani che hanno relazioni famigliari ed affettive oltre il Pordoi, però», precisa, «mi dispiace che non sia intervenuto ancora un analogo accordo con la Provincia di Bolzano. Arabba, attraverso il passo Campolongo, ha una forte interlocuzione soprattutto con la Val Badia. Speriamo che ci pensi anche Kompatscher, il presidente di Bolzano».

Dall’altra parte della provincia, il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, si chiede, sorridendo: «A quando un’intesa così desiderata ed attesa col vicino Friuli Venezia Giulia?. Me lo hanno richiesto da Erto e dalla Val Cellina. Ma come presidente della Provincia, pongo il problema anche per le famiglie e i giovani del Comelico che hanno forti rapporti con Sappada». —

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