Belluno, si presenta il nuovo questore: "Sede adeguata e più personale"
L'impegno di Attilio Ingrassia, 56 anni: iniziò a Palermo con Cassarà. "«Lavorare professionalmente senza lasciarsi trasportare dalla passione, perchè la passione ti travolge e devi togliertela di dosso"

BELLUNO. «Lavorare professionalmente senza lasciarsi trasportare dalla passione, perchè la passione ti travolge e devi togliertela di dosso».
La lezione di Cassarà ce l'ha dentro come un marchio a fuoco Attilio Ingrassia, 56 anni, sposato, due figlie, originario di Palermo: oggi è il nuovo questore di Belluno. E' il primo incarico ma alle spalle, dopo gli ultimi anni a Trento e Como, c'è quell'agosto di piombo rovente del 1985 alla squadra mobile nel mirino della mafia.
Dopo l'accademia Guardie di pubblica sicurezza, Attilio Ingrassia svolse servizio al reparto mobile di Catania. Il 1º agosto 1985 era alla Mobile di Palermo, quando incrociò, all'inizio della carriera, il commissario Ninni Cassarà, stretto collaboratore di Giovanni Falcone: cinque giorni di lavoro con lui, prima che «il poliziotto inascoltato» fosse ucciso a colpi di kalashnikov sotto casa, con un uomo della scorta. Indagini da svolgere «professionalmente» senza cedere all'emotività delle stragi, benchè ce ne fosse di che emozionarsi: Ingrassia di fatto iniziò a lavorare a Palermo nei giorni in cui morì Salvatore Marino, sospettato dell'omicidio di Beppe Montana, quest'ultimo capo della sezione Catturandi della Mobile di Palermo. L'omicidio di Montana qualche giorno prima, il 28 luglio: una carneficina quell'estate. Insomma, lei inizia la carriera in piena guerra di mafia contro lo Stato... «Giorni non semplici. Fu un periodo nero per l'ufficio in cui prestavo servizio e che mi agita ancora. Nel giro di un mese mi ritrovai a essere il funzionario più giovane della Mobile perchè qualcuno fu trasferito, qualcun altro arrestato...», a parte chi fu passato per le armi dalla mafia.
«Un ufficio in subbuglio per attività, rilievi, indagini. Un periodo doloroso per la cruenta scomparsa dei colleghi e l'attività che si è dovuta sviluppare causa la piega negativa presa dopo la morte di Marino... Non è facile lavorare a carico di colleghi sospettati di un decesso». Marino morì il 1º agosto, durante l'interrogatorio per le indagini sull'omicidio Montana: 15 i poliziotti sotto inchiesta. Quanto a Cassarà, «con lui uscimmo dall'ufficio alle 14.30 il giorno in cui fu ucciso: contrariamente a quanto faceva sempre, quel giorno volle tornare a casa... Andò incontro al suo destino». Un passato che «pesa», ora è alla prima nomina come questore, a 56 anni, nella realtà di Belluno, dopo essere passato per i commissariati sezionali, Caltanissetta, capo di gabinetto a Trento e vicario a Como.
«Spero di lavorare bene, qui. Trovo comunque una situazione ben organizzata dal questore Vita. Ho già fatto il punto della situazione con i colleghi: questo non è un territorio con una forte criminalità e casi gravi cui fare fronte. Certo ci sono punti di criticità che danno fastidio, come i furti a ondate (attività di elementi da fuori provincia). Poi, credo che l'operatore di polizia il lavoro lo debba cercare fuori dagli uffici: deve proiettarsi all'esterno, sul territorio». Una filosofia che oggi si scontra con le carenze di personale e, nel caso di Belluno, anche in un deficit di strutture logistiche.
«Effettivamente l'anno scorso in questa questura sono state pensionate dieci unità, che non sono sostituite. E con settembre sono ripartiti anche i sette aggregati assegnati già da tempo. Quindi c'è un tangibile problema di organico, per la maggior parte negli uffici, ma questo si riflette anche sull'operatività sul territorio. A fine anno è previsto un nuovo corso agenti e chiederemo siano rimpiazzati tutti i dieci pensionati: vedremo se il ministero nell'ambito delle sue strategie può garantire il turn-over per la città».
La Fantuzzi? «Nel frattempo mi impegno a traghettare i plessi della questura in un solo stabile: reperire risorse non è semplice, ma ho già incontrato il presidente della Provincia, Bottacin, al quale ho presentato la necessità di qualche intervento necessario per il rispetto della legge 626, in questo stabile: ha subito dato la disponibilità». Pubbliche relazioni iniziate tra prefetto, procura, vescovo e con le forze di polizia: ieri l'incontro col colonnello dei carabinieri Boccassini. Ma non si può non (s)cadere nel gossip... Vicario a Como... Parentesi Clooney: ma George, che tipo è? «Persona discreta, non ha mai dato fastidio. Non era difficile vederlo fare un giro in Harley, tra le stradine, o al supermercato col carrello». Per il servizio di Op (ordine pubblico) si veda alla voce «casse».
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