Nel Bellunese mancano 650 prof di ruolo, si rimedia con i supplenti
I conti della segretaria di categoria, Tamborrini: «La situazione è difficile». Su 500 cattedre coperte solo 456, nel sostegno 56 assunzioni su 250

Sono 650 le cattedre in ruolo che mancano in provincia di Belluno tra posti comuni e di sostegno. Una situazione insostenibile denunciata dalla riconfermata segretaria della Cisl Scuola Belluno Treviso, Anna Lucia Tamborrini durante il congresso di categoria svoltosi in questi giorni.
I lavori, a cui hanno partecipato 58 delegati tra Belluno e Treviso e numerosi ospiti, si sono aperti con o la relazione della segretaria che ha offerto un’analisi approfondita dello stato di salute del mondo della scuola nel Bellunese.
I numeri della scuola
«In provincia di Belluno per quest’anno scolastico sono stati immessi in ruolo 44 docenti rispetto ad un fabbisogno di 500: ciò significa che i 456 insegnanti mancanti sono stati nominati come supplenti», precisa Tamborrini.
«È evidente che ci troviamo di fronte agli effetti di un sistema di reclutamento che non funziona e che è inadeguato rispetto ai bisogni della scuola: è quanto mai necessario e urgente cambiare questo sistema, rendendo strutturale un doppio canale di reclutamento che riconosca il valore dell’esperienza di lavoro acquisita sul campo, consentendo di incrementare sensibilmente il numero dei posti coperti da personale di ruolo».
Gravissima la situazione sul sostegno: nel Bellunese sono stati immessi in ruolo 56 persone a fronte di un reale fabbisogno di 250 cattedre. Non va meglio al personale Ata dove ci sono state 57 assunzioni a tempo indeterminato a fronte di una disponibilità di posti vacanti in organico di diritto di almeno il doppio.
I numeri degli amministrativi
«Poi c’è la partita che non esito a definire vergognosa dei direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) facenti funzioni», sottolinea la segretaria della Cisl scuola rimarcando che «fino all’anno scorso la provincia di Belluno aveva circa il 40% delle scuole senza queste figure. Per ultimo, sicuramente non in ordine di importanza, i numeri dei dirigenti. Quest’anno nel nostro territorio le scuole a reggenza sono sei su 33 istituti (7 dirigenti nominati in ruolo da concorso)».
Le soluzioni
Tre sono le sfide che vedranno impegnata la segretaria della Cisl Scuola nei prossimi anni. Da un lato quella relativa alla retribuzione. «Gli stipendi del personale scolastico italiano sono tra i più bassi d’Europa e di tutta la pubblica amministrazione in Italia», spiega Anna Lucia Tamborrini, «e i problemi del reclutamento e del precariato sono sempre più sotto gli occhi di tutti».
C’è poi la questione del reclutamento e della qualità del lavoro, «il che si traduce in maggiori risorse per il nuovo contratto, il doppio canale per il reclutamento, formazione, introduzione di nuove figure come gli operatori scolastici, implementazione di nuovi ordinamenti del personale tecnico-amministrativo», conclude Tamborrini, che nei prossimi anni sarà affiancata ancora una volta dalle segretarie Claudia Visentin e Maria Giovanna Gaetano.
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