Belluno, fioccano i nomi per la lince del Parco: Macchietta, Tina, Sole, Dommy

Il Parco delle Dolomiti, dopo aver trovato le tracce del felino, lancia un referendum per battezzare l'animale così come aveva fatto con l'orso, chiamato Dino in onore di Buzzati. E la partecipazione è entusiasta da tutta Italia

BELLUNO. Sono arrivate da tutta Italia e perfino dall’estero le proposte per dare un nome alla lince che ha fatto la sua comparsa nei giorni scorsi sui Monti del Sole, dentro il Parco. Rilanciata anche da Caterpillar, la famosa trasmissione radiofonica di Rai 2, l’iniziativa dell’ente Parco ha scatenato la fantasia non solo dei bellunesi. Decine di nomi sono stati proposti per un originale concorso che vede come premio una felpa del Parco. Intasata la casella di posta elettronica dell’ente per le idee e le proposte che sono state avanzate, accompagnate dalle motivazioni. C’è davvero di tutto, dalla storia, alla fantasia, alla attualità.
 Al sondaggio hanno partecipato bambini, adulti e novantenni, tutti accomunati da un grande amore per questa regina dei boschi.
 Nomi ispirati alle Dolomiti o all’ambiente di vita della lince: “Soleil” e “Sole”, come i Monti del Sole dove sono state trovate le impronte del felino o “Burèl”, “come la selvaggia parete della Schiara”. “Rosita” ricorda il caratteristico colore rosa delle Dolomiti al tramonto, che hanno ispirato anche i nomi “Dolomia”, “Dolomieu”, “Dommy” e “Dolomiao”, il “gattone delle Dolomiti”. “Dolores” è invece l’acronimo di DOLOmiti REgina Selvaggia; mentre “Silva” e “Silvano” si rifanno al Dio delle selve.
 Nomi legati alle caratteristiche dell’animale: la lince è astuta, perché dunque non chiamarla “Tuta”? “Macchietta” si ispira al manto a macchie dell’animale e “Ciuffi” ai peli sulla punta delle orecchie. Numerose sono le proposte legate alla proverbiale vista dell’animale: “Pupilla”, “Occhio” e “Acuta”.
 Ci sono poi i nomi di persona: “Lino”, in ricordo del grande alpinista Lino Lacedelli; “Falco” vuole celebrare le vittime del tragico incidente dell’elicottero del soccorso alpino dell’estate scorsa, mentre “Margherita” è un omaggio all’astrofisica Margherita Hack, che ha scritto un libro dedicato all’amore per gli animali: “Il mio zoo sotto le stelle”.
 Mentre ad artisti sono ispirate le proposte “Leonardo La Lince” e “Tiziano” “perché l’affascinante manto della lince è sicuramente un’opera d’arte della natura”.
 “Giò”, in onore di San Giorgio; “Nives”, come la conduttrice di Radio Cortina e “Orlando”, come il famoso paladino.
 Ci sono nomi ispirati ad opere letterarie o a scrittori: “AliNce” (nel paese delle meraviglie) perché, come ha scritto l’ideatrice nelle sue motivazioni “in un territorio così bello non potrebbe essere altrimenti”.
 “Maura” o “Manera”, in onore di Mauro Corona che, come il nostro felino è “schivo, ribelle, scattante, osservatore”.
 “Tina” è un nome proposto da moltissime persone, in omaggio a Tina Merlin, giornalista coraggiosa, che ha portato chiarezza sulla tragedia del Vajont, “una donna che ha dato lustro alla nostra bella provincia”; perché la lince, come la Merlin “vede dove gli altri non vedono”.
 Diversi hanno proposto “Celin” anagrammando la parola lince, perché “in un mondo complicato l’anagramma è una cosa semplice”. Diminutivo è invece “Cettina” la lincettina; mentre “Joska” è ispirato alla canzone degli Alpini “Joska la rossa”; “Gilda” “perché è sicuramente una diva” e poi “Italo”; “Isotta”, “Giuseppina”; “Bice”; “Shotokan” come lo stile di Karate; “Bruna”, “Primula”, “Diva”; “Luna”, “Linda”, “Lisa”, “Luana”; “Soffice”, “Bixio”; “Pina”; “Libera”, “Sabrina”, “Eugenia”, “Frutta”, “Occhiolino”, “Verbena”, “Mafalfda”, “Clarissa”, “Felix”, “Alice”, “Gina”, “Rosina”, “Lucy”....
 Visto il numero delle proposte e l’entusiasmo dei partecipanti l’Ente Parco ha deciso di attendere ancora qualche giorno, per raccogliere altri nomi e prendere quindi una decisione prima di “battezzare” ufficialmente la lince

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