Beffa il telepass: non paga 31 volte con l’auto lituana

PONTE nelle alpi
Autostrada a sbafo con una targa lituana. L’imputato è il trevigiano Giuseppe Pesce: viaggiava su una vecchia auto arrivata, chissà come, da una delle repubbliche baltiche ed è accusato di aver truffato la società Autostrade per l’Italia per qualcosa come 2084,53 euro. Per la Procura della Repubblica, ha girato mezza Italia senza pagare il dovuto pedaggio.
Diverse volte si è avventurato anche lungo l’A27, uscendo al casello di Belluno (territorio di Ponte nelle Alpi) e risparmiando una somma significativa.
Il gioco è durato per otto mesi, dal 21 ottobre 2017 al 3 giugno dell’anno dopo, quando Pesce è stato scoperto e portato in tribunale. È difeso di fiducia dall’avvocato calabrese Igor Zornetta del foro di Locri, mentre Autostrade per l’Italia si è costituita parte civile con la padovana Giulia Schiaffino e, quando sarà il momento, chiederà il risarcimento danni, dal momento che non è riuscita ad avere un euro con le ingiunzioni di pagamento, anche per via delle difficoltà di individuare con precisione il proprietario di una macchina con la targa JZR601.
Il trucco che usava Pesce non è nuovissimo, ma richiedeva un grande tempismo e altrettanta precisione. Secondo quanto ricostruito dai casellanti e dagli investigatori, l’uomo non era mai il primo della fila, ma rallentava in corrispondenza della stazione e faceva in modo che qualcuno lo sorpassasse e si dirigesse verso la corsia preferenziale Telepass. A quel punto si accodava e procedeva a brevissima distanza dal veicolo, passando a sua volta con la sbarra alzata. Velocità di esecuzione e anche una certa dose di fegato, perché basta sbagliare di poco e la stessa sbarra piove sul tetto della macchina, con i danni che si possono immaginare.
Con questo stratagemma, fino a un certo momento ha beffato anche le telecamere: 31 i transiti gratuiti contestati. Oltre che a Belluno, Treviso, Bologna, Ferrara, Conegliano, Sasso Marconi, Castel San Pietro e Tarvisio. Sentiti i testimoni, il 3 maggio ci saranno discussione e sentenza. —
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