Bed and bus, sogni d’oro sulla corriera a due piani

BELLUNO. La burocrazia può attaccarsi al tram. Anzi, a un bus londinese a due piani, che è stato trasformato in un appartamento di lusso su più livelli, con zona giorno sotto e notte sopra. La vettura targata FRP907T, che va ancora in moto al primo colpo e conserva lo spazio per il conducente bigliettaio sulla destra dell’abitacolo, è parcheggiata accanto al Bed & wellness Fisterre con vista sulla terra rossa del Circolo tennis, ma soprattutto sulle Dolomiti. Il proprietario del Bed in Bus è sempre Mirko Costa, che ha risolto con un investimento diverso, quello da 700 mila euro che gli è stato bocciato dall’Ufficio urbanistica del Comune di Belluno «in quanto non pertinente con la zona agricola», dopo parere favorevole di ufficio paesaggistica, Soprintendenza di Venezia e Genio civile. Se l’è cavata in maniera più simpatica ed economica, rispetto alle due stanze con sauna e bagno turco, che aveva progettato.
Costa è anche amministratore delegato dell’azienda Cuprum e ha quest’attività parallela: «Da qualche anno, stavo cercando delle strutture alternative, che potessero ricordare un’abitazione o un alloggio turistico. In prima battuta, mi ero orientato su dei container marittimi, in seguito ho ripescato un vecchio progetto: la trasformazione di un bus in alloggio turistico. Ne ho scelto uno londinese a due piani, perché mi sembrava che fosse un’attrazione migliore».

Visto da fuori, non è più rosso come quando trasportava passeggeri in giro per Londra, ma decorato dai graffiti di un artista di Treviso. Visto dentro è una bella sorpresa per la famiglia di turisti, anche numerosa: «Ci abbiamo messo meno di due mesi per riadattarlo e hanno lavorato ben trenta aziende. Al piano superiore, una stanza con un letto matrimoniale e quattro singoli con luce e presa Usb; maxischermo da 65 pollici, anche in funzione della playstation o del blu-ray con l’ultimo film in catalogo. Sotto un soggiorno con un tavolo interattivo per le attività multimediali, poi un bagno con doccia, non solo molto confortevole, ma anche dal soffitto più alto, rispetto al resto e una zona riservata la colazione. Il bus è autonomo, al di là dell’allacciamento all’energia elettrica e alla rete idrica».
Il costo di questo bestione alto più di quattro metri e lungo come un camion non è alla portata di qualunque tasca, ma chi lavora nel ramo dell’accoglienza sa che le spese sono importanti: «Soltanto il trasporto è stato economico, perché è registrato e immatricolato nel Regno Unito e ha potuto viaggiare, almeno per un certo tratto. L’acquisto, non il noleggio, costa tra i 20 e i 30 mila euro. Mi auguro che funzioni e direi che ci sono tutti i presupposti, ad ogni modo non ho certo abbandonato l’idea di ampliare la struttura fissa. Questione di tempo».
Presto il Bed and Bus sugli schermi di booking.com, uno dei portali più importanti per il turismo e l’accoglienza: «Faremo anche questo passo, in maniera che abbia tutta la visibilità possibile. Noi siamo molto soddisfatti e vogliamo che lo siano anche i nostri clienti: aspettiamo le prime famiglie, che vogliano avere la sensazione di viaggiare sulla corsia sinistra, durante il loro soggiorno in città».
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