“Battlefield tour 2018”: artiglieri si addestrano nelle zone di montagna

SAPPADA
Prenderà il via domani da Sappada il “battlefield tour 2018” del 3° Reggimento Artiglieria, evento che per una settimana si articolerà lungo quelli che cento anni fa sono stati i luoghi simbolo della Grande Guerra. Scelta non casuale quella del reparto alpino Conegliano, appartenente all’esercito italiano, che oggi ha sede a Remanzacco (in provincia di Udine) dopo aver lasciato Tolmezzo, e che fino a venerdì muoverà una cinquantina di uomini in attività escursionistiche tipicamente di montagna.
Si parte dalle sorgenti del Piave per raggiungere Timau dove appunto venerdì, all’interno del celebre ossario, alla presenza delle principali istituzioni locali e dei gruppi Ana di Friuli e Veneto, si terrà una grande cerimonia conclusiva.
Il “battlefield tour” è un programma di addestramento altamente specializzato che si tiene ogni anno al termine della stagione estiva.
Seguirà una fase preparatoria ad altre attività di montagna, caratterizzate però dalla presenza della neve.
Il “battlefield tour” prevede una serie di attività tecnico tattiche alpinistiche tese a consolidare le capacità tipiche della specialità, pensate soprattutto per i più giovani alle prese con le prime esperienze ad alta quota.
C’è poi un aspetto storico importante che i vertici militari organizzatori dell’attività escursionistica hanno messo in primo piano: le celebrazioni del centenario della fine della Grande Guerra.
L’itinerario infatti ripercorrerà le alte vie scenario della guerra con narrazioni storiche curate direttamente da esperti di storia militare, principalmente autoctoni, partendo da uno dei luoghi simbolo, le sorgenti del Piave.
L’attività escursionistica itinerante si comporrà di diverse tappe: ad accogliere gli alpini ci saranno le autorità locali mentre ad accompagnare i militari nei percorsi di alta quota ci saranno anche delle guide alpine altamente specializzate. Il personale del 3° Reggimento Artiglieria sarà chiamato a condurre un addestramento in alta quota in ragione delle capacità di impiego peculiari delle unità alpine e, al contempo, per omaggiare tutti i Caduti che hanno combattuto in quei luoghi impervi. —
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