Banca, ufficio postale e vie a senso unico: la gente di Cavarzano guarda al futuro

Un giro tra commercianti e residenti per capire cosa non va Molto bene i servizi, caotica e pericolosa la viabilità

BELLUNO

Una banca, un ufficio postale e un aggiustamento della viabilità. Questo in sostanza quello che chiedono per Cavarzano esercenti e cittadini. Si può dire che, dal punto di vista dei servizi, il quartiere più popoloso della città ha praticamente tutto: fisioterapista, edicole, bar, panifici, supermercato, grande farmacia, due poliambulatori, un centro di medicina integrata, barbiere e altre strutture commerciali. Purtroppo manca la banca (la più vicina è in via Vittorio Veneto) e un ufficio postale.

Altra criticità importante è la viabilità: da sempre Cavarzano è ricca di strade e di incroci, troppo spesso teatro di incidenti, anche gravissimi.

In una zona densamente popolata come questa, talvolta la mancanza di queste componenti può pesare più di quello che si pensa. Alcuni titolari di attività fanno sentire la loro voce. Primo fra tutti Tiziano Marcolina del bar pasticceria Lilly: «A Cavarzano mancano una banca e un ufficio postale. Per quanto riguarda le banche, negli ultimi anni hanno tolto tutte le filiali che c’erano qui, mentre la posta più vicina si trova a Baldenich, vicino all’Istituto Agosti, un posto un po’ sfortunato visto che c’è poco parcheggio. Qui si potrebbero sfruttare degli spazi presenti e aprire un ufficio postale. Per il resto ci sono tutti i servizi. Quelli della Medicina di gruppo integrata Belluno permettono addirittura ai pazienti di rivolgersi a loro per prestazioni tipiche di Pronto Soccorso, per esempio i punti di sutura in caso di ferita».

Poker 80 è il negozio di abiti e oggetti in pelle, un emblema delle strutture commerciali cavarzanesi. La sua titolare, Rita Bristot, lancia qualche spunto al mondo politico: «Il negozio», dice la signora Bristot con orgoglio, «esiste da quarant’anni, per questo ho un’idea chiara sulla situazione. Carvarzano meriterebbe un occhio di riguardo superiore rispetto al centro cittadino. Siamo sempre stati considerati come periferia e dal punto di vista commerciale siamo trattati come una cenerentola».

Da cinque anni, di fianco al negozio storico c’è il negozio di frutta e verdura Conca D’Oro dove il gestore Paolo Bandieramonte è soddisfatto di come si lavora in questa zona: «Qui mi trovo molto bene. C’è tutto. Per me questa è la location migliore dove potessi aprire il mio negozio, anche perché riesco ad avere un buon giro di clienti».

Per i cittadini la viabilità è un nodo cruciale. Gianluigi e Paolo vivono a Cavarzano ed entrambi si trovano concordi nel puntare il dito su questo aspetto: «Ci vorrebbe che tutte le strade laterali fossero a senso unico, tranne la via principale a doppio senso di marcia. Sarebbe un modo per evitare i vari incidenti che avvengono in queste vie, visto che ci sono tanti incroci pericolosi. Il nuovo progetto che prevede il tratto che va dalla zona del Mega a Cavarzano a mio avviso peggiorerebbe la situazione viaria. Al di là di questo, siamo molto comodi per tutto e ci sono molti servizi, inoltre il sabato c’è anche il mercato».

In merito ai problemi legati al traffico c’è il parere autorevole dell’ex primo cittadino Mario Neri, il sindaco delle Universiadi invernali del 1985, che fu in carica dai primi anni’80 fino a marzo ’86. La sua analisi è lucida e precisa: «Si parla di creare questa strada di collegamento che da via Pellegrini dovrebbe arrivare in Via Mameli, ma è una vecchia polemica che ancora non si riesce a risolvere, perché i residenti attuali non sono d’accordo. A loro avviso si creerebbe un grosso afflusso di traffico e congestionerebbe il traffico nella zona davanti alla Salus».

Neri ammonisce: «Se questa strada fosse stata fatta anni fa quando io ero sindaco non ci sarebbero stati questi problemi. Purtroppo la successiva urbanizzazione di quella zona ha vanificato del tutto quella che poteva essere un’intuizione. Doveva essere una parallela a via Tiziano Vecellio, per scaricarla dal traffico. Sono passati tanti anni, il traffico si è quintuplicato e ora una soluzione alternativa non riesco a vederla». —



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