Bailey: «Quel ponte deve restare»

BELLUNO. Cosa fare del ponte bailey sul Piave? Il Comune ci sta pensando, in vista della scadenza, a giugno 2013, del contratto triennale di affitto. Sono sei anni che il ponte bailey svolge un ruolo importante nella viabilità bellunese, di collegamento tra la città e la sinistra Piave. Il sindaco Massaro ha posto la questione dei costi e delle soluzioni da trovare. Il ponte è in affitto dal 2007.
Chi lo ha voluto fortemente è stato in particolare l’ex assessore Paolo Gamba che ricostruisce costi e prospettive.
«Il ponte bailey è costato per i primi tre anni 220.000 euro pagati da Veneto Strade. Nel 2010 il contratto è stato rivisto: siamo riusciti a strappare uno sconto ed ora il ponte costa ogni anno (al Comune) 150.000 euro di affitto».
Il contratto scade nel 2013 e secondo Gamba non è necessario togliere il ponte, si può rinnovare il contratto.
Per quanto tempo? «Un ponte bailey ha una vita di una quindicina d’anni. Quindi lo abbiamo preso nel 2007 e può stare lì fino al 2022. Poi ci vuole un nuovo collaudo».
Durante l’amministrazione Prade, Gamba aveva iniziato la progettazione di un nuovo ponte per sostituire il bailey.
«Si chiama ponte stallato, un manufatto definitivo, senza piloni nel Piave, del costo di 12-15 milioni di euro». Una enormità, di questi tempi. Ma secondo Gamba i soldi si possono trovare. Come? In due modi: «Serve l’appoggio della Regione o di un’altra istituzione, per 4-5 milioni di euro. Il resto? Beh, si può mettere un pedaggio, fino a quando il costo dell’opera non è stato pagato». Il ponte dovrebbe essere lungo 130 metri, sospeso a 7.7 metri sul Piave, con un pilone singolo alto 97 metri.
In attesa di decidere cosa fare del ponte bailey, interviene anche il Partito democratico, in particolare il gruppo consigliare.
«L’ipotesi fatta da Massaro, circa l’eventuale eliminazione del bailey, va assolutamente avversata» si legge in una nota. «Come abbiamo sostenuto durante la campagna elettorale, quanto un’opera si manifesta efficace, non si deve guardare a chi l’ha voluta e realizzata, se una parte politica o un’altra. Quello che conta è come quest’opera è vissuta quotidianamente dai cittadini e oggi nessun bellunese, soprattutto quelli che arrivano dal Castionese e dalla Sinistra Piave, sarebbe dell’idea di rinunciare al ponte, se non ce ne fosse un altro, stabile, in pronta sostituzione. Chiaro che ci sono problemi di bilancio, e quanto si debba addebitare all’amministrazione Prade per non aver fatto nulla di concreto per rendere definitivo il ponte tramite risorse e accordi regionali». Il Pd si dice disponibile a proporre delle idee e accusa Massaro di avere troppe incertezze, sul ponte come sul Nevegal e su altre questioni amministrative.
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