Bagni chiusi, si cerca un accordo

FELTRE. Meno dieci giorni all’inizio dell’anno scolastico e i bagni della stazione ferroviaria sono ancora chiusi. Comune di Feltre e Rfi (Rete ferroviaria italiana) non si parlano e se si parlano non si capiscono. I bagni devastati a metà giugno sono blindati dalle nuove porte commissionate dalla società proprietaria dell’edificio e delle pertinenze della stazione ferroviaria, ma sono ancora inagibili, malgrado il sindaco Paolo Perenzin sia convinto del contrario: «Mi risulta che i lavori siano terminati. L’apertura è legata alla stesura di un protocollo di gestione richiesto da Rfi, stufa di riparare dei servizi igienici ripetutamente danneggiati da alcuni vandali che bazzicano e talvolta bivaccano in stazione.
Ma la verità è che dopo il montaggio dei cancelli nulla si è più mosso. Nessuno ha visto un operaio lavorare e i bagni erano ridotti in condizioni tali che i lavori di ripristino richiederanno sicuramente alcuni giorni, anche a fronte di un’intera squadra di operai. Intanto il 12 settembre si avvicina e con esso l’arrivo e la partenza dal vicino piazzale Dolomitibus di centinaia di studenti, alcuni dei quali potrebbero anche avere bisogno di fare la pipì. A questi si aggiungono naturalmente i viaggiatori di Trenitalia e i clienti del buffet. Una situazione insostenibile, ma che finora ha trovato sbocchi.
Rfi è stata chiara: I bagni saranno riparati e riaperti, ma non prima di avere delle rassicurazioni sulla sorveglianza. Qui sembra che ognuno si aspetti che ad aoccuparsene siano altri. Le forze dell’ordine passano più volte al giorno, ma non possono piantonare la stazione tutto il giorno, stessa cosa vale per la polizia locale. Rfi già paga una donna delle pulizie che resta tutta la mattina in zona. Insomma, tutti ritengono di fare la loro parte, ma senza un accordo messo nero su bianco la situazione potrebbe restare bloccata.
Intanto nelle scorse settimane si sono verificati dei disguidi per i viaggiatori, giunti a Feltre con l’ultimo treno che arriva alle 22,45. Alle 23 l’addetto del metronotte chiude a chiave la stazione. Un paio di volte il treno ha accumulato un ritardo superiore al quarto d’ora ed è giunto in stazione quando il Metronotte aveva già chiuso a chiave le porte della stazione. Essendo chiuso con la catena anche il cancello nella zona dei bagni, in pratica i viaggiatori si sono ritrovati impossibilitati a uscire. Qualcuno ha aggirato trovando un varco procedendo in direzione dell’Istituto Canossiano, ma tutto al buio e camminando sui sassi. Non certo l’ideale.(r.c.)
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