Baby gang a Feltre: un ragazzo patteggia venti mesi, due minorenni verso il processo

Baby gang sotto il martello del giudice. L’unico maggiorenne, dei tre imputati per rapina aggravata, ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione, con pena sospesa e ha lasciato il carcere di Baldenich, dove era stato ristretto nello scorso mese di marzo.
Il suo difensore di fiducia Gianluca Puglisi, che a suo tempo non aveva chiesto la scarcerazione al Tribunale del Riesame - perché di speranze non ce n’erano - ha concordato la pena con il pubblico ministero titolare del fascicolo e se l’è vista applicare dal giudice per le udienze preliminari. Quattro mesi e ha consumato la sospensione condizionale.
Per i due minorenni, invece, è stata fissata in autunno l’udienza preliminare per il rinvio a giudizio, al Tribunale dei Minori di Venezia.
Entrambi hanno attorno ai 16 anni e sono difesi, a loro volta di fiducia, dall’avvocato Massimo Moretti. C’è ancora qualche mese per vedere come andrà a finire, certo i meccanismi della giustizia minorile sono molto diversi da quella ordinaria. Nel frattempo, sono stati ospiti della sezione minorile del carcere di Treviso.
La baby gang era operativa già da parecchi mesi, ma nell’ultimo periodo aveva intensificato l’attività delinquenziale tant’è che gli episodi segnalati erano in aumento.
Il mese scorso c’era stato un episodio grave con una rapina messa a segno ai danni di due adolescenti, nell’area del supermercato Famila.
In seguito, c’erano state altre segnalazioni, con i carabinieri che avevano cominciato a puntare l’obiettivo sul gruppetto di malviventi di provenienza mista.
Un’attività investigativa portata avanti senza clamore, ma con grande attenzione. L’ultimo episodio è quello del 29 febbraio, quando c’era stata un’altra rapina nell’area della stazione ferroviaria ai danni di uno studente universitario appena sceso dal treno. Strategia classica: il giovane è stato avvicinato, accerchiato e minacciato in modo chiaro e costretto a consegnare quello che aveva.
Bottino finale: portafogli, catenine d’oro e telefoni cellulari. La reazione tempestiva dei carabinieri non ha permesso al gruppetto di disperdersi. I controlli sono cominciati già allo scalo ferroviario. I militari hanno anche fatto fermare un autobus in partenza e sono saliti sul mezzo per verificare che qualcuno dei rapinatori non si stesse allontanando.
Poi l’inseguimento, che ha portato le ricerche nel centro storico cittadino, tra lampeggianti blu e sirene spiegate che facevano presagire il successo dell’operazione.
Alla fine, le manette sono scattate per tre ragazzi, condotti prima nella caserma di via Montegrappa per tutti gli accertamenti necessari, poi in serata il trasferimento in carcere, a Belluno e Treviso.
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