Riacceso l’autovelox sul passo Giau, arriva la quinta querela

L’associazione Altvelox ha presentato l’atto perché il misuratore di velocità non è ancora omologato

Gigi Sosso
L'autovelox sul passo Giau dopo il passaggio di fleximan
L'autovelox sul passo Giau dopo il passaggio di fleximan

L’autovelox di Colle Santa Lucia non è omologato e lo si sapeva. E’ bastato riaccenderlo, per spingere l’associazione Altvelox a presentare la quinta querela, con segnalazione alle massime autorità giudiziarie, contabili e di controllo, tra le quali Cassazione, Corte d’Appello di Venezia, Tribunale e Procura di Belluno, Consiglio superiore della Magistratura, Corte dei Conti, ministero della Giustizia, Ispettorato generale e ministero dell’Interno e Anac, il tutto formalizzato in atti, con indicazione dei soggetti e dei profili di illecito ipotizzati. Il cuore del problema sta sempre sugli strumenti elettronici usati per le sanzioni che risultano privi della necessaria omologazione, come impongono gli articoli 45 e 142 del Codice della strada e il relativo Regolamento, e vengono impiegati senza una reale istruttoria su incidentalità, requisiti tecnici della tratta e piani del traffico aggiornati. Questo produce verbali vulnerabili, contenzioso ripetuto, costi pubblici inutili.

Sul quadro prefettizio il dato è altrettanto chiaro, nel 2024 Altvelox ha presentato solo per il comune di Colle Santa Lucia 8 ricorsi ex articolo 203 del Codice della Strada e il 21 ottobre 2025 il viceprefetto Giuseppe Russo ha confermato la loro chiusura per decorrenza dei termini, con accoglimento tacito, segnale evidente di un procedimento non concluso con motivazione espressa. Questo lascia irrisolto il merito e mantiene opaco il sistema.

Altvelox ha chiesto il sequestro degli apparati privi di idonea omologazione e l’avvio delle verifiche per i reati configurabili, tra cui omissione di atti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico, frode processuale e truffa aggravata ai danni della collettività, con segnalazione dei connessi profili di responsabilità erariale. In parallelo si chiede di accertare la filiera amministrativa dei decreti, poiché i meri atti dirigenziali non pubblicati in Gazzetta Ufficiale non possono surrogare l’omologazione richiesta dalla legge.

Il presidente pro tempore Gianantonio Sottile Cervini è sintetico e netto. “Non esiste sicurezza stradale senza legalità. Se mancano omologazione, dati oggettivi e piani del traffico, le sanzioni diventano incassi facili e il controllo si trasforma in abuso. Abbiamo fiducia nella Magistratura contabile e penale, chiediamo provvedimenti immediati e regole rispettate, per tutti”.

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