Auto sbanda: due morti e quattro feriti

LA STANGA. «Ho visto l’auto invadere la corsia, s’era girata, era andata in testacoda e di traverso e aveva invaso la mia corsia». D.N., 45 anni, il chioggiotto alla guida del Nissan Quasquai è ancora sconvolto all’ospedale di Belluno: racconta così lo schianto nel quale è rimasto ferito insieme con moglie e due figli minori, schianto che è costato la vita a una coppia di anziani padovani.
Vacanza dell’Immacolata tragica ieri pomeriggio lungo l’Agordina, tra Candaten e La Stanga: nevischia e la temperatura è sotto zero. Sull’asfalto si forma una lastra di ghiaccio. La Fiat Brava sulla quale viaggiano i padovani Marisa Bassan, 63 anni, e il marito Giovanni Giarin di 72 anni, sta percorrendo l’Agordina in direzione Belluno quando sbanda dopo una curva. Giarin perde il controllo: l’auto viene vista scivolare in testacoda, prima di piombare di traverso sull’altra corsia. Il 45enne chioggiotto sta viaggiando con la famiglia in direzione Agordo. «Li ho visti zigzagare e poi la Brava ha invaso la nostra corsia».
Uno scontro inevitabile: erano le 17 di ieri quando lungo l’Agordina s’è scatenato l’inferno.
Quattro i componenti del nucleo famigliare di Chioggia che sono rimasti feriti: papà, mamma e due figli sulla decina di anni che hanno accusato traumi cranici vari e contusioni al polso. Vengono tutti trasportati al pronto soccorso del San Martino di Belluno per le medicazioni, alla fine saranno tutti dimessi. All’arrivo sul posto, i vigili del fuoco di Belluno e Agordo li hanno trovati nella loro auto: qui hanno avuto le prime cure poi il trasferimento al San Martino di Belluno.
Non c’era più nulla da fare invece per i coniugi padovani residenti in via Guizza: i vigili del fuoco hanno estratto i due cadaveri dalla Fiat Brava ridotta a un ammasso di lamiere.
Uno schianto la cui dinamica è al vaglio della polizia stradale di Belluno intervenuta per i rilievi. Pare che la Brava fosse appena uscita da una curva procedendo in direzione Sedico, mentre il Quasquai aveva appena terminato il lungo rettilineo di Candaten. Forse l’asfalto scivoloso per la neve molto ghiacciata è una delle cause del tragico incidente frontale. I poliziotti della Stradale hanno raccolto le prime testimonianze di altri automobilisti, poi al pronto soccorso del San Martino di Belluno sono state prese anche le dichiarazioni di D.N. che era alla guida del Suv sul quale viaggiavano la moglie L.S. di 43 anni e i due bambini.
Le auto sono state poste entrambe sotto sequestro a disposizione della magistratura e recuperate con il carro attrezzi. Le due salme sono state ricomposte nella cella mortuaria: probabilmente nella giornata di oggi sarà svolta l’ispezione cadaverica. Atto dovuto l’apertura di un fascicolo per omicidio colposo. Lungo l’Agordina il traffico è andato subito in tilt: per i rilievi e lo spostamento dei mezzi coinvolti, il tratto interessato è stato chiuso al traffico per oltre tre ore. La coda iniziava dai Casoni, anche se a Belluno era già da via Agordo/Mussoi che si trovavano auto a marcia rallentata. Dall’altra parte auto ferme da Agordo.
Cristina Contento
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