Auto contro furgone muore talento dello sci

Una sbandata, l’auto che s’intraversa, lo schianto contro il furgone che viene in senso contrario... i sogni che sfumano con una vita. Debora Nardi, 19 anni di Vallada, era una promessa sugli sci, ora sognava di fare la maestra sulle piste: è morta ieri nel frontale avvenuto sull’Agordina, all’altezza del Peron di Sedico. Ferite le altre tre amiche, con due delle quali stava andando al corso per maestri di sci alla Nogherazza. Feriti anche i quattro occupanti del furgone della Idealstile di Conegliano che stava viaggiando verso la Luxottica per terminare il cantiere aperto: per loro sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro nello stabilimento di Agordo.
L’inferno sulla 203 Agordina s’è scatenato intorno alle 8.15: un morto, tre feriti gravi e altri quattro più lievi. Giulia De Biasio, 19 anni, di Alleghe è alla guida della Clio blu: al suo fianco, sul lato passeggero c’è Debora Nardi di Vallada, dietro Francesca Bonifacio di Selva, e C.B.,17enne, che andava a scuola alle magistrali; ieri aveva approfittato del passaggio in auto fino a Belluno. Al chilometro 9+300, in direzione di Belluno, la strada curva un po’ a destra, poi si raddrizza per un breve tratto prima di curvare più decisamente a sinistra: la Clio sbanda, forse a causa dell’asfalto scivoloso, un accenno di frenata e l’auto si imbarca, diventa incontrollabile. La Clio ormai è di traverso e invade la corsia opposta: dal senso contrario sbuca il furgone condotto da Silvano Brunello di Susegana, con gli altri tre lavoratori a bordo, e ci finisce contro. L’impatto non dà scampo: corpi incastrati, pezzi proiettati ovunque. Il colpo più violento, sul lato destro della Clio che ha impattato la parte anteriore del furgone. Per Debora Nardi c’è poco da fare: la ragazza è morta praticamente sul colpo. I vigili del fuoco dovranno tagliare la tettoia della Clio blu per poter estrarre le altre tre ragazze. Sul posto sia le squadre di Agordo che quelle del distaccamento di Belluno, quattro le ambulanze (dagli ospedali di Belluno e Agordo) per i sette feriti. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore non s’è potuto alzare in volo, causa le condizioni pessime del tempo. La corsa a sirene spiegate per Giulia De Biasio, Francesca Bonifacio e C.B, le ferite più gravi. Due di loro sono state ricoverate in prognosi riservata: C.B. è in rianimazione, Giulia De Biasio e Francesca Bonifacio sono state ricoverate nel reparto di chirurgia per traumi di varia natura. Incessante il lavoro dei medici al San Martino.
In ospedale anche i quattro dipendenti della Idealstile di Conegliano: tre sono stati medicati al pronto soccorso di Agordo. Per tutti, comunque, contusioni lievi e prognosi che vanno dai dieci ai venti giorni. Si tratta di Silvano Brunello, 55 anni di Susegana che era alla guida del mezzo. A bordo c’erano B.G.B., 58enne di Susegana, G.M. e G.D.C., entrambi di 46 anni di Susegana e Refrontolo. Rilievi e indagini sono state affidate ai carabinieri che hanno rilevato l’incidente: sul posto i militari delle stazioni di Sedico e di Mel, la pattuglia del Radiomobile della Compagnia di Belluno. Il tempo era pessimo, scarsa la visibilità, non c’era tanta luce anche a quell’ora: tra le ipotesi, in base alle ricostruzioni delle prime ore, si avvalora quella per cui per qualche ragione la conducente della Clio abbia dato un colpo di freni e non sia più riuscita a controllare la vettura a causa dell’asfalto scivoloso. Un fondo stradale che probabilmente non era ghiacciato: non faceva freddo, la temperatura era di 6 gradi. Ma comunque non consentiva stabilità e sicurezza. Non a caso, circa tre ore prima e un paio di chilometri dopo (verso Agordo), c’era stato un altro incidente stradale, un altro frontale tra due auto con due donne ferite, in modo non grave. La salma di Debora Nardi è stata ricomposta in cella mortuaria a disposizione della magistratura, che ha disposto il sequestro dei mezzi.Il fascicolo per omicidio colposo è matematico.
L’Agordina è rimasta chiusa per almeno un’ora, code di chilometri in entrambe le direzioni e poi viabilità a senso unico alternato una volta spostati i mezzi sui carri attrezzi del soccorso stradale. Sulla strada è rimasta una frenata, quasi al centro della strada: l’unico segno che può “illuminare” su quanto accaduto. Nel groviglio di lamiere, i colori di una coccarda di fiori legata al poggiatesta del conducente, la gioia portata via. Debora Nardi a 19 anni aveva fatto parlare di sè come ragazza sportiva di talento e futuro e come persona simpatica e gentile. Dopo una “vita” agonistica passata sulle piste con lo Sci club Valbiois, aveva deciso per il gran salto ed era entrata nello Sc Alleghe. Poi l’università a Trento e il corso per maestri di sci alpino che la faceva sognare.
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