Auronzo festeggia l’arrivo di don Ezio

Una funzione semplice, ma ricca di significato. La comunità auronzana ha accolto il nuovo Pievano don Ezio Del Favero con una veglia di preghiera nella consapevolezza di aver trovato in lui la “pietra d’angolo” in un periodo difficile. Don Ezio, nel saluto al suo nuovo gregge ha voluto allacciarsi al simbolo del paese: le Tre Cime di Lavaredo alle quali si è ispirato dando al suo nuovo impegno pastorale tre priorità: celebrazione (chiesa), catechesi (canonica), caritas (centro di ascolto), consapevole che il parroco non va da nessuna parte se è da solo, ma il percorso è da salire in cordata.
Il sindaco di Auronzo, Dario Vecellio Galeno, nel suo saluto ha voluto sottolineare come il termine “don”, nel dialetto auronzano (che poi don Ezio ha puntualizzato anche cadorino, quindi calaltino) significa “andiamo”, un invito ad intraprendere insieme il percorso.
Anche il Vescovo Renato ha sollecitato i fedeli asserendo che ogni giorno ciascuno di noi può toccare con mano quello che hanno vissuto gli Apostoli; un celato invito a dare sempre maggior impulso alla propria vita spirituale. A nome dell’intera comunità cristiana, Attilio Corte, vicepresidente del Cppu ha assicurato al nuovo pievano stretta collaborazione. Ad accompagnare don Ezio c’erano molti parenti, suoi intimi amici ed anche una nutrita delegazione giunta dall’Alpago, assieme al sindaco di Tambre.
A conclusione delle celebrazioni per l’arrivo del nuovo Pievano, domenica don Ezio Del Favero ha celebrato la prima messa solenne per le comunità parrocchiali. A concelebrare c’era don Pierluigi Larese, ritornato al suo paese natale per raggiunti limiti di età ma che, su mandato del Vescovo Renato, coadiuverà il pievano per alcune mansioni. In apertura, don Ezio ha ricordato che il termine eucarestia significa ringraziamento, quindi i convenuti si trovano in chiesa anche per ringraziare.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura tratta da “Il Libro dei Re”, e facendo riferimento anche alla natura che ci circonda, don Ezio nella sua omelia si rifà alla parabola dei boscaioli; con paragoni mirati, sottolinea come la preghiera è un atteggiamento di relazione continua con Dio, un atto di fede con il quale ci rivolgiamo al Creatore, centro di ogni cosa, per ringraziare di tutti i doni e chiedere perdono delle tante fragilità, consapevoli che l’Amore di Dio è infinito. La preghiera dei fedeli ha sottolineato l’importanza di formare insieme una grande famiglia per un cammino umano e spirituale volto anche ad aiutare persone anziane, malate, in difficoltà. Don Ezio, a conclusione della funzione, ha riservato anche un pensiero ai cari che non sono più tra noi. Il vicesindaco ed il vicepresidente del Consiglio pastorale hanno rivolto nuovamente un benvenuto al nuovo Pievano assicurando collaborazione.
A conclusione della messa, i parrocchiani avevano organizzato un rinfresco per un momento conviviale assieme a parenti ed amici di don Ezio, al quale hanno partecipato anche Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile, Alpini, Soccorso Alpino, schola cantorum assieme a tutti i collaboratori della Comunità parrocchiale.
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