Attacca foto erotiche della ex sulla cassetta della posta

QUERO VAS

Foto erotiche sulla cassetta delle lettere. Dopo essere stato lasciato da una ragazza di Quero Vas, un coetaneo che vive a Valdobbiadene, sarebbe arrivato ad appiccicare con lo scotch tre fotografie intime all’ingresso del condominio della ex. Un autoscatto artistico e sorridente e due situazioni molto più esplicite, una delle quali censurata, si fa per dire, con uno smile.

Lo scopo era fare in modo che il maggior numero di vicini di casa potesse vederle, fare le proprie valutazioni e trarre delle conclusioni.

La giovane donna ha deposto ieri mattina, anche tra le lacrime, in un processo per molestie, percosse e diffamazione, che potrebbe diventare solo per stalking aggravato. Il giudice Giua ha invitato il pubblico ministero titolare del fascicolo a modificare il capo d’imputazione.

Il giovane è difeso dall’avvocato Manola Lise, mentre la ragazza si è costituita parte civile con Enrico Rech. La difesa chiederà l’assoluzione, quando sarà il momento, la parte civile un risarcimento danni, ancora da quantificare. Tornando alla deposizione, si può immaginare l’imbarazzo che può aver provato la parte offesa quando si è accorta degli scatti sotto gli occhi di tutti, e l’amarezza della madre che avrebbe a sua volta avuto dei problemi con l’imputato. Che prima comunicava con grande frequenza via sms o whatsapp con l’ex morosa e poi, quando è stato bloccato, ha cominciato a tempestare anche lei. Sarebbero arrivati dei messaggi, come «ninfomane», «cocainomane» e «drogata», solo per dirne alcuni.

Ci sarebbe stato anche un litigio tra il ragazzo e quella che non sarebbe mai diventata sua suocera e il giorno dopo quest’ultima si è ritrovata la macchina rigata e almeno una gomma bucata. Non c’è prova che il colpevole sia lui, di conseguenza non è contestato il danneggiamento, a parte il fatto che l’imputato respinge tutte le accuse, che gli vengono mosse.

Ma ci sono anche le percosse, nel capo d’imputazione: il primo marzo 2017, all’uscita del bar Jolly di Segusino, l’uomo avrebbe colpito la ragazza con una sberla e ne sarebbe partita un’altra il 16 marzo, alla fine di una lite in macchina. È in quel momento che la storia d’amore è finita e sarebbero cominciati gli atti persecutori aggravati, secondo il giudice e le molestie e la diffamazione per il pm. Se ne riparlerà il 18 marzo con altre testimonianze. —



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