Assolto dalle accuse del vigile

Un bellunese era finito alla sbarra per violenza privata: sullo sfondo cattivi rapporti di vicinato
Un'aula di tribunale in un'immagine d'archivio.
Un'aula di tribunale in un'immagine d'archivio.

BELLUNO. È stato assolto dall’accusa di violenza privata Mario De Min, classe 1945 di Belluno (difeso dall’avvocato Stefano Bettiol). L’imputato era finito a processo in seguito alla denuncia di un vigile urbano di Belluno (parte civile con l’avvocato Alessandro Azara) che lamentava di essere stato impossibilitato ad usare la propria auto a causa del vicino di casa.

I fatti risalgono al 7 settembre 2010. La vicenda si staglia su uno sfondo di cattivi rapporti provati, come è emerso ieri in aula, da altre denunce intercorse tra l’imputato e la parte offesa. Quella mattina, erano circa le 7, il vigile urbano stava per recarsi al lavoro presso il comando di polizia municipale di Belluno. Ma a ridosso della sua automobile, una Peugeot 407, trovò, a suo dire, la monovolume del vicino di casa. La macchina era così vicina alla sua da rendergli, sempre secondo l’accusa, impossibile la manovra. Fu costretto così a prendere la moto per recarsi al lavoro. Il vigile, poi, decise di denunciare De Min per violenza privata.

La vicenda è emersa ieri mattina, nell’aula penale al terzo piano del palazzo di giustizia, davanti al giudice monocratico Domenico Riposati. Su invito del giudice, il vigile urbano s’era detto anche disposto a ritirare la querela, rinunciando ai 5.000euro di risarcimento chiesti, in cambio delle scuse. Ma De Min è rimasto fermo sulle proprie posizioni. Nel corso del dibattimento sono stati sentiti tutti i protagonisti della vicenda.

Nel corso dell’arringa difensiva, l’avvocato Stefano Bettiol ha chiesto l’assoluzione per De Min. Richiesta accordata dal giudice.

Il difensore di parte civile, l’avvocato Azara si riserva di ricorrere in Appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza: «Ritengo che questi comportamenti vadano perseguiti», ha detto al termine del processo.

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