Assemblea dell’Uici fuori Simona Zanella

BELLUNO. Simona Zanella è fuori dal direttivo dell’Unione ciechi e non è stata neppure designata per il consiglio regionale di cui era vice presidente. Per il consiglio provincile sono stati eletti...
gian paolo perona-perona-belluno-convegno ciechi
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BELLUNO. Simona Zanella è fuori dal direttivo dell’Unione ciechi e non è stata neppure designata per il consiglio regionale di cui era vice presidente.

Per il consiglio provincile sono stati eletti Luciana Dalle Molle, Stefano Pellini, Paolo Giovanni Zanin, Veronica Del Favero, Renato Canton, Tiziana Sitta e Maurizio Cossalter. Come rappresentante sezionale per il consiglio regionale è stata scelta Luciana Dalle Molle, mentre come delegato al congresso è stato scelto Stefano Pellini (il presidente uscente della sezione di Belluno).

È il clamoroso risultato emerso al termine dell’assemblea annuale, questa volta elettiva, dell’Unione ciechi di Belluno. Gli attacchi portati dalla Zanella al direttivo e alla presidenza, nelle scorse settimane, hanno avuto come conseguenza la mancata elezione della «pasionaria» dell’Uici bellunese e regionale.

«Ho pensato a lungo se dovevo ricandidarmi, sono qui, con i miei vent’anni nell’associazione. Votatemi se ritenete che il mio impegno, la mia disponibilità, il mio tempo rappresentino la linea che voi volete tenere» aveva detto nel suo intervento. Proprio da lei erano arrivate le ultime cattive notizie per le persone in difficoltà. «L’ultima novità riguarda l’indennità di accompagnamento che ora viene messa in discussione, come ho sentito dire dal premier Renzi. Ha detto che le indennità sono troppe e troppo alte, che devono essere diminuite come numero e come peso economico e devono essere legate al reddito» aveva annunciato.

Sono molti i problemi che sono stati sottolineati durante l’assemblea, che stanno colpendo le famiglie dei ciechi o ipovedenti, come i tagli sull’istruzione e l’impossibilità di sapere chi se ne deve occupare, dopo la riforma che riguarda le Province: i bambini con problemi di vista sono seguiti da insegnanti di sostegno e dalla Provincia ricevono ausili che li aiutano nello studio, ma ora non si sa chi mette i fondi e chi organizza gli interventi. Anche la stessa associazione ha avuto dei momenti economici difficili, fino a quando non è arrivata la notizia della donazione fatta da una anziana di Falcade, che ha lasciato un appartamento, un edificio commerciale, terreni, soldi e fondi all’Unione ciechi di Belluno. «Abbiamo rischiato di dover chiudere la sezione per mancanza di fondi - ha spiega il presidente uscente Stefano Pellini, - ora grazie alla generosità di questa associata potremo andare avanti ancora per anni». I tempi sono difficili in tutto il Veneto, per non dire dell’Italia, per le Unioni ciechi. La Regione ha stanziato finanziamenti negli ultimi anni ma non li ha ancora erogati. L’Unione regionale attende i soldi del 2013 (37mila euro), del 2014 (97mila euro) e ovviamente quelli del 2015 (100mila euro). «Le delibere ci sono ma i soldi no», hanno detto in assemblea.

Dalla lunga relazione morale letta e approvata emerge una importante attività svolta in provincia dall’Unione ciechi, sia nei riguardi degli associati, sia verso le amministrazioni pubbliche per ridurre gli ostacoli alla mobilità, per facilitare l’accesso al lavoro e all’istruzione.

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