Asfaltature ai privati: non ci fu frode di Cadore Asfalti

COMELICO. Cadore Asfalti: nessuna frode. Roberto Olivotto è stato assolto dal giudice Coniglio perché il fatto non sussiste. L’imprenditore era a processo per frode nelle pubbliche forniture e le parti offese erano i sindaci di Comelico Superiore, Auronzo e Santo Stefano. L’uomo non faticava ad aggiudicarsi dei lavori commissionati dalle amministrazioni comunali della parte alta della provincia, grazie a delle offerte anche molto convenienti. Interventi che venivano eseguiti a regola d’arte e fin qui niente di rilevante dal punto di vista penale. La contestazione della procura della Repubblica riguardava altre operazioni, che invece venivano svolte in favore di paesani. Poteva esserci qualcuno che aveva bisogno dell’asfaltatura di una stradina e qualcun altro che necessitava di una sistemata al cortile davanti a casa.
Olivotto era accusato di averli accontentati con quello che rimaneva del materiale già acquistato, di essersi fatto pagare le prestazioni, ma di aver messo tutto in conto ai Comuni, che l’avevano ufficialmente incaricato di effettuare un certo numero di sistemazioni e non di fare del bene agli altri, ma soprattutto a se stesso.
Il pubblico ministero Pesco ha ritenuto provata la responsabilità penale dell’imputato, chiedendo al Tribunale una condanna a un anno di reclusione e 1.500 euro di multa. Il difensore Camilli del foro di Venezia ha demolito l’accusa, che sostanzialmente riguardava soltanto tre appalti per un importo di pochi soldi: una tonnellata di asfalto costa 45 euro, un quintale 4 euro e mezzo. Logica la richiesta finale di assoluzione.
Il giudice Coniglio ha affettivamente assolto Olivotto perché il fatto non sussiste, riservandosi 30 giorni per le motivazioni. (g.s.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi