Ascensori di Feltre, la gestione a Bellunum

Centrale di controllo a Lambioi e orari estesi fino a notte. Bona: «Ora valutiamo quando riaprirli»
Stefano De Barba

Ascensori della cittadella in gestione a Bellunum, con una unica centrale di controllo a Belluno sia per l’impianto che portano nel cuore di Feltre sia per la scala mobile di Lambioi. Con gli stessi orari di attività e dunque la possibilità anche a Feltre, come già accade a Lambioi, di fare un giro in centro senza fatica anche a tarda sera nei giorni feriali, e fino a mezzanotte e mezza nei weekend.

È questa la nuova gestione degli ascensori disegnata dal regolamento di esercizio che la giunta comunale ha approvato formalmente nei giorni scorsi. I due ascensori che partono da Campogiorgio salgono fino al Belvedere sono ancora fermi e irraggiungibili, tra il cantiere del Belvedere stesso e quello della Sena. Ma, mentre nel corso di questa settimana l’amministrazione comunale farà il punto sulle tempistiche dei due cantieri e quindi della riattivazione degli ascensori, sul piano formale prende forma l’affidamento dell’impianto a Bellunum e la riorganizzazione del servizio. Compresi gli orari dal lunedì al giovedì dalle 6,30 alle 22,30; venerdì e sabato dalle 6,30 alle 00,30 e domenica e festivi dalle 8 alle 22,30.

«Stiamo lavorando per perfezionare la sinergia con Bellunum, che oltre ad essere la nostra società di riferimento per i rifiuti ha anche una precisa competenza nella gestione delle scale mobili di Belluno», sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona.

Il passaggio degli ascensori dalla gestione diretta del Comune a quella della società partecipata Bellunum procederà per fasi. Il cuore del sistema è l’attivazione del collegamento video dell’impianto di sorveglianza degli ascensori con la centrale di controllo di Bellunum, alla base della scala mobile di Lambioi. Il segnale video continuerà ad arrivare anche in municipio a Feltre ma sarà a Belluno che ci sarà il “cervello” della gestione.

«Stiamo ancora mettendo tutto a punto con Bellunum», sottolinea Bona. «Al momento ci sono le nostre squadre di dipendenti comunali che stiamo formando per fare le manovre necessarie in caso di incidente». Bellunum ha infatti a Feltre la sua “base” ai magazzini comunali ma non ha in città dipendenti specializzati nella gestione di scale mobili e ascensori. «In caso di problemi tecnici dovrebbero scendere da Belluno», spiega Bona, «sarebbe impraticabile».

Ma l’idea della giunta Fusaro è proprio quella di arrivare ad una presenza di tecnici Bellunum a Feltre anche per la gestione degli ascensori. E non solo: «Bellunum gestisce anche i parcheggi a Belluno», dice Bona, «noi invece a Feltre abbiamo ancora in corso il contratto con Abaco. Ma in futuro Bellunum potrebbe farlo anche qui e, a quel punto, avrebbe a Feltre il personale necessario per entrambi i settori».

Resta però intanto il fatto che gli ascensori, alla vigilia della stagione delle manifestazioni estive, sono ancora chiusi a causa dei cantieri sovrastanti. In particolare c’è il problema della gru del cantiere del teatro, il cui braccio incombe proprio sull’uscita degli ascensori.

«I lavori al Belvedere sono praticamente finiti, la ditta ha chiesto una proroga di 30 giorni solo per sistemare gli ultimi dettagli», dice Bona, «C’è piuttosto il problema del cantiere del teatro e del “sorvolo” della gru. O si costruisce una “berlinese” di protezione, ma deve avere determinate caratteristiche di sicurezza, o si tengono ancora chiusi gli ascensori. Nei prossimi giorni faremo una valutazione, il cantiere è stato prorogato di 70 giorni, quindi fino a metà luglio, io preferirei riaprire gli ascensori a cantiere ultimato, anche perché comunque ci sono attività delicate in vista, come il trasporto con la gru della pesante macchinario per l’areazione del teatro. Per la mostra dell’artigianato e il Palio il problema degli ascensori non si pone, perché comunque sarebbero chiusi per l’ingresso a pagamento. E con la riapertura al transito il problema dell’utenza si è in parte mitigato. Ma in ogni caso gli ascensori sono una infrastruttura importante e vorremmo riaprirli in modo definitivo».stefano de barba

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