Artificieri ad Alano per fare brillare un ordigno bellico

ALANO DI PIAVE. Era stato rinvenuto il mese scorso sul Monte Roncon, nel territorio comunale di Fonzaso. Ieri mattina è stato trasportato con tutte le cautele del caso ad Alano di Piave e fatto brillare in località La Pila, in un sito isolato, distante un chilometro e mezzo dalle prime abitazioni. Si conclusa positivamente un’operazione che ha richiesto un notevole spiegamento di forse, a cominciare dal Gruppo guastatori della Brigata alpina Julia che ha messo a disposizione gli artificieri che hanno operato sull’ordigno rendendolo inoffensivo, i carabinieri di Feltre, il personale della Croce Rossa, la cui presenza fortunatamente si è rivelata superflua e i vigili del fuoco del Comando provinciale di Belluno, a loro volta presenti con un imponente spiegamento di personale e mezzi, pronti a intervenire in caso di emergenze. Presenti anche alcuni uomini del Nucleo batteriologico di Civitavecchia, in quanto l’ordigno da far brillare poteva contenere una carica speciale, quindi in grado di sprigionare del gas.
Una mattinata iniziata alle 9 quando gli artificieri si sono recati sul Monte Roncon a recuperare l’ordigno. I carabinieri hanno scortato il convoglio da Fonzaso fino ad Alano di Piave dove in centro era stato allestito una sorta di campo base. Poi la squadra di specialisti si è diretta in località Pila, zona a monte del paese, distante un chilometro e mezzo dall’abitazione più vicina. Non è stato quindi necessario fare evacuare nessuno, anche se l’area è stata attentamente bonificata dai militari per accertarsi che non ci fossero curiosi nelle vicinanze. All’ora di pranzo l’ordigno è stato fato brillare reso inoffensivo.
Contestualmente gli artificieri hanno completato la bonifica dell’abitazione utilizzata da Fiorenzo Pasa per tenerci gli ordigni bellici trovati durante le sue ricerche sul Grappa. Uno di questi ordigni era stato fatale all’uomo, nell’incidente avvenuto l’ottobre dell’anno scorso. Il personale dell’esercito ha repertato gli ultimi oggetti nell’abitazione, finalmente restituita ai parenti. Il dissequestro dell’edificio era stato disposto qualche settimana fa. Una triste vicenda sulla quale cala la parola fine.(r.c.)
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