Arsiè, Tonin all’attacco sullo sgombero neve

Il consigliere di minoranza: «Strade chiuse con ordinanza e frazioni dimenticate Inutile comperare mezzi nuovi se poi non c’è il personale per mandarli in giro» 
ARSIÈ. Che senso ha dotare il Comune di nuovi mezzi sgombra neve se poi non c’è il personale per farli funzionare alla bisogna? Parte da qui il ragionamento del consigliere comunale di opposizione Omar Tonin alla luce di come è stata gestita ad Arsiè la nevicata dei giorni scorsi. «Mercoledì 3 gennaio è entrata in vigore una ordinanza con validità fino al 15 aprile che prevede la chiusura di vari tratti di strada comunale, anche dove ci sono residenti, in caso di neve», esordisce Tonin. «Dopo l’acquisto di mezzi per lo sgombero neve, acquisto effettuato con il fondo ex Odi (soldi dovuti e non cercati attraverso progetti), l’amministrazione ammette di non avere né mezzi né uomini, come dimostra la delibera per l’assunzione di un dipendente con contratto a chiamata in caso di neve».


Tonin ricorda la gestione passata: «Fino all’ultima amministrazione guidata da Faoro, non ci sono mai stati questi tipi di ordinanze, anzi, il Comune è uscito dall’emergenza neve nel gennaio 2006 senza problemi rilevanti. Oggi, il sistema di appalti neve si è verificato un vero flop, dopo la revoca dell’appalto dello scorso inverno, nulla più è stato affidato a privati chiarendo che non ci sarebbero stati problemi con i mezzi e dipendenti del comune a mantenere pulite le strade comunali. Ad oggi, si conta la chiusura della strada per ghiaccio da Col Perer fino al confine con il Tesino prima di Natale, perché l’amministrazione ha deciso di non investire per un appalto di sgombero neve su questa tratta».


Il cosigliere di minoranza ricorda poi la nevicata di Capodanno: «Con cinque centimetri di neve, i mezzi del Comune sono entrati all’opera con molto ritardo, vedendoli solo in serata nelle frazioni di Mellame e Rivai, tanto che nella prima delle due, si è mosso un privato in maniera del tutto volontaria, a ripulire alcuni tratti. Nella frazione di Rivai, molte strade sono rimaste con il manto bianco poiché, i macchinari del Comune erano inadatti a causa della larghezza, per la pulizia delle viottole, tanto che le persone anziane sono uscite in strada armate di badile e sale grosso da tavola per ripulire. Dato che i servizi non vengono erogati, cosa le paghiamo a fare le tasse?».


Secondo Tonin la situazione non è granché nemmeno in centro al paese: «Anche i marciapiedi del capoluogo lasciano a desiderare, mi riferisco a via primo maggio e quello che porta al cimitero che viene pulito con estremo ritardo e senza mettere il sale, mettendo così a rischio, i pedoni anziani, di rovinose cadute con gravi conseguenze. La maggioranza punta sicuramente al risparmio e lo fa tagliando i servizi e non appaltando il lavoro con bandi seri a chi lo sa fare puntualmente e a regola d’arte nelle due frazioni alte del comune (Rivai e Mellame). Un territorio di montagna come Arsiè, non dovrebbe soffrire per 5 centimetri di neve, la cosa mi preoccupa parecchio perché, non oso immaginare cosa accadrebbe con mezzo metro».


Tonin attacca la gestione dell’amministrazione Strappazzon: «L’ordinanza è l’apice di tutta la triste vicenda e disservizio arrecato ai cittadini. Si comperano mezzi senza avere gli operatori sufficienti per farglieli utilizzare e si chiudono le strade, anche dove ci sono residenti, per aggirare il problema. La minoranza, solidale con gli abitanti lasciati senza servizio, darà battaglia nei luoghi preposti per tentare di sostenere e aiutare la cittadinanza tutta».




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