Arriva l'«Help carriage» in aiuto agli anziani
Supermercati, aeroporti, ospedali: dispositivo su rotelle per muoversi in autonomia
BELLUNO. Si potrebbe chiamare: consigli per gli acquisti. Se avete l’osteoporosi, se siete anziani e vi stancate presto, se siete magari obesi, o avete una gamba rotta, o siete una donna in gravidanza; o ancora, per esemplificare con linguaggio scientifico, siete affetti da «arteriopatia obliterante agli arti inferiori, polineuropatia periferica del diabetico, artosi dell’anca e del ginocchio, sclerosi multipla, sindrome vertiginosa dell’anziano, malattia di Alzhaimer», rischiate di dover dare un taglio netto alla vita sociale e di relazione. Un rischio che vi cambia la vita. E’ da queste considerazione che è nata l’invenzione di Graziella Giubilei (foto a sinistra): si chiama «help carriage». Vi rende autonomi, vi consente di muovervi senza aiuto. E’ un sistema di trasporto guidato. «Come medico di medicina generale», spiega Graziella Giubilei, «mi trovo spesso ad affrontare situazioni patologiche di questo tipo, e vedo questi soggetti sempre più relegati in casa». L’idea di brevettare un nuovo «sistema di trasporto» le è venuto un giorno, quando si è trovata in un supermercato insieme alla mamma con problemi di deambulazione. Non c’erano panchine dove sedersi, esausta ha dovuto tornare a casa senza riuscire a fare due spesucce. Con sua grande mortificazione. Ne ha parlato col marito, Andrea Dall’O (foto a destra), anch’egli medico di base. Ne è saltata fuori la soluzione.
L’«Help carriage» è un carrello con un dispositivo formato da un telaio rigido in acciaio a sei ruote (non quattro) due delle quali dotate di freni. Nella parte posteriore c’è una seduta laterale che può essere usata per sedersi oppure semplicemente per appoggiarsi senza dare alla persona trasportata un senso di disagio psicologico. La «sedia» è fatta da uno schienale, una pedana larga poggiapiedi, due braccioli, ganci per inserire il bastone o le canadesi, una lente d’ingrandimento come accessorio. E poi fermi metallici per collocare bagagli o pacchi. Infine due anelli per inserire un cestino amovibile da utilizzare al bisogno. Dove usarlo? Stazioni, metropolitane, aeroporti, case di riposo, centri commerciali, ospedali, uffici postali o altri uffici pubblici dove troppo spesso bisogna stare a lungo in coda. Perché nessuno ci ha mai pensato? Forse, anzi probabilmente, perché i nostri servizi in Italia sono pensati per gli «abili», mai per le persone normali che si trovano però, momentaneamente o permanentemente, in condizioni di difficoltà. Per i «cittadini parzialmente deambulanti» c’è troppo spesso un destino di relegati in casa.
E questo in barba anche a quanto consigliano i medici. Basta leggere dall’agenda della Lega italiana osteoporosi: «Dovete camminare, e vi fa molto bene. Non rinunciate a fare la spesa quotidiana. Essere attivi e mantenere relazioni con il vicinato è importante. Se avete l’osteoporosi, non portate carichi pesanti. La cosa migliore è usare una borsa con le rotelle. Camminare va bene, ma stancarsi è facile. Imparate dove c’è una panchina, o un semplice muretto per sedervi. Nei negozi, non vergognatevi di chiedere una sedia». Lo dicono i medici, ma nessuno aveva mai pensato di agevolare la vita a chi ne ha davvero bisogno. Dall’O e Giubilei hanno contattato le Coop che si sono dette molto interessate a introdurlo nei loro supermercati. Hanno scritto a Rosy Bindi, ministro delle politiche per la famiglia, e a Livia Turco, ministro della sanità. Ora sono in attesa di risposta.
Argomenti:invenzioni
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