Arresti domiciliari per il barista hard

MEL. Scarcerato il barista hard. Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Andrea Rui e cambiato la misura cautelare nei confronti di Flavio Mappelli: l’uomo ha lasciato il carcere di Baldenich ed è tornato nella sua abitazione di Santa Giustina, dove dovrà rimanere agli arresti domiciliari. Non potrà uscire di casa e potrà parlare soltanto con il legale di fiducia e i familiari conviventi. Nessun altro. Il 55enne bergamasco di Gazzaniga è indagato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, al bar Valentino di Tallandino di Mel.
Rui aveva già presentato una richiesta di scarcerazione, che però era stata respinta, perché il pericolo era quello che l’uomo ripetesse il reato. Attualmente il locale, dove lavoravano delle intrattenitrici romene che si dedicavano alla prostituzione in un privèe dotato di letto sorvegliato da telecamere in grado di girare dei filmati a luci rosse con le gesta dei clienti, è chiuso e tutte le utenze sono state disattivate. All’interno del bar, gli investigatori avevano sequestrato anche oggettistica erotica varia, prima di far tintinnare le manette.
L’arresto da parte dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Feltre è avvenuto la notte tra il 5 e il 6 maggio, sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare. In prigione l’uomo ha iniziato uno sciopero, prima solo della fame e poi anche del farmaco utile a curare una sincope cardiovascolare, sciopero che è durato fino alla visita del giudice per le indagini preliminari Sgubbi. Il magistrato l’ha invitato a desistere, perché non era quella del ricatto all’autorità giudiziaria la strada migliore per arrivare almeno agli arresti domiciliari. L’indagato ci aveva ripensato, ricominciando sia ad alimentarsi regolarmente che ad assumere quella medicina così preziosa per la sua vita. La direzione sanitaria della casa circondariale non aveva nascosto le condizioni obiettivamente molto difficili nelle quali si trovava Mappelli. A quel punto, il suo avvocato ha cominciato a lavorare al ricorso; a Venezia hanno fissato l’udienza per ieri mattina e il tribunale ha disposto che l’uomo venisse riaccompagnato a casa, dopo aver lasciato la cella della casa circondariale, che divideva con altri detenuti.
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