Arabba: in paese caffè e ristoranti chiusi
Come ogni anno i pochi locali aperti sono defilati e non segnalati

Una veduta di Arabba e il pub ristorante La Treina a Precumon tra i pochi locali aperti
ARABBA.
Bere un caffè? Un'avventura. Non parliamo poi se si volesse mangiare un boccone. Questa è Arabba in novembre. Bar e ristoranti sono chiusi. Gli unici due ambienti pubblici aperti sono in posizione defilata. Quasi impossibile trovarli. Mancano anche le indicazioni. Una situazione già segnalata in passato, ma che si ripete anno dopo anno senza che, apparentemente, qualcuno pensi a porvi rimedio. Il disagio ovviamente non è solo per i (pochi) turisti in circolazione in questa stagione, ma anche per la gente del posto. Domenica scorsa, ad esempio, si è celebrato il rito della Cresima. All'uscita dalla messa pioveva, ma nel centro del paese non c'era un bar aperto. L'unico bar aperto, "La Treina", è nella zona di Precumon, all'uscita del paese verso il passo Pordoi. Durante la settimana se uno volesse mangiare un boccone ha due ore di tempo, dalle 12 alle 14, quando apre il "Mister X", che fa servizio bar e mensa per gli operai delle ditte che in questi mesi stanno lavorando nei vari cantieri della zona. Sabato e domenica però è chiuso e bisogna scendere più a valle, a Renaz, o a Pieve, a 7 chilometri, per trovare un ristorante aperto. Una località turistica di fama come è Arabba non può certo permettersi di chiudere i battenti "tout court". È indispensabile e doveroso offrire un minimo di servizi. «Non è un problema nuovo, ma purtroppo reale», conferma il presidente dell'Associazione Turistica Arabba Fodom Turismo, Sebastian Beker. «In questi anni abbiamo risolto tante problematiche, ma ora credo sia tempo di affrontare anche questa, trovandoci per parlare e programmare una forma di coordinamento delle chiusure. Ne ho già parlato anche con l'assessore al turismo Manuel Roncat». Lo contattiamo. «Ormai è tardi», spiega Roncat, «ma in primavera riuniremo intorno ad un tavolo gli operatori turistici del centro di Arabba. La questione non è semplice, perché alla fine si tratta di coinvolgere un numero limitato, due o tre al massimo, di strutture che gravitano intorno al centro del paese. Alcuni ambienti sono rimasti aperti fino alla fine di ottobre e per questo periodo, giustamente, hanno programmato le ferie o dei lavori di ristrutturazione o adeguamenti. "La Treina", ad esempio, tiene aperto per sua iniziativa. C'è effettivo bisogno di coordinarsi». Ma anche se una struttura rimane aperta e non è proprio nel centro, sarebbe almeno utile che ci fossero delle indicazioni dove trovarla. «È vero», continua Roncat. «Infatti, avevo in mente di realizzare, un totem informativo, dove chi arriva possa avere le indicazioni per trovare i vari ambienti aperti».
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