Appalti truccati, coinvolte due imprese edili bellunesi

Ruoli comunque secondari per la Deon di Belluno e la Cadore Asfalti di Perarolo L’indagine delle fiamme gialle di Gorizia ha evidenziato 105 ditte compiacenti
Di Marco Ceci
controlli dellaq Guardia di Finanza
controlli dellaq Guardia di Finanza

BELLUNO. Sono due le ditte bellunesi coinvolte, seppure in ruoli di secondo piano, nell’operazione “Coffee break”, coordinata dalla magistratura di Gorizia e condotta dalla Guardia di finanza del capoluogo isontino, che ha portato a galla un’associazione per delinquere dedita, in particolare, al reato di turbata libertà degli incanti e operante in tutto il Triveneto nel periodo tra il marzo 2009 e il gennaio 2011.

Tra le 105 società considerate compiacenti e coinvolte a vario titolo nella maxi inchiesta, che ha portato all’arresto di 8 imprenditori e alla denuncia di 132 persone, infatti, figurano anche la Deon Spa, con sede legale a Belluno, e la Cadore Asfalti Srl, con sede legale in Perarolo di Cadore.

Il nome della Deon, in particolare, compare in due distinti appalti: il primo indetto dal Comune di Sesto al Reghena (Pordenone), nel periodo compreso tra marzo e aprile 2011, il secondo riguarda invece la gara indetta dal Comune di Polcenigo, tra il marzo e il maggio 2011.

Relativamente al bando pubblicato dal Comune di Sesto al Reghena, al quale furono invitate 32 società edili, la Deon Spa viene indicata dagli inquirenti come la società “amica” che era stata messa nelle condizioni di avere maggiori possibilità di aggiudicarsi l’appalto: obiettivo comunque non raggiunto, vista l’aggiudicazione dei lavori ad altro soggetto.

Diverso il ruolo, ben più marginale, nel caso riguardante la gara indetta dal Comune di Polcenigo (Pordenone), dove la Deon Spa viene citata solo per essersi accordata con i capi dell’operazione sulla percentuale di ribasso da indicare nell’offerta. Per lo stesso motivo e nella medesima gara, compare la Cadore Asfalti Srl.

Anche una terza ditta bellunese viene citata nell’ordinanza del tribunale di Gorizia, ma come non facente parte dell’associazione ed estranea agli accordi collusivi: è la F.lli De Pra Spa, con sede legale nel Comune di Ponte nelle Alpi, aggiudicatasi nell’aprile 2011 la gara indetta dal Comune di Premmariacco (Udine) per i lavori di realizzazione di una ciclovia regionale, per un importo di oltre 800 mila euro.

La maxi inchiesta, avviata nel luglio 2010 e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gorizia, ha consentito di individuare un sodalizio criminale che operava in tutto il Triveneto, con ramificazioni anche in altre province del Nord Italia. Secondo quanto emerso dalle indagini, al fine di aggiudicarsi gare d’appalto pubbliche, gli impresari si accordavano fra di loro secondo un complesso e collaudato meccanismo fatto anche di reciproci scambi di favori. Le Fiamme gialle goriziane hanno esaminato circa 180 gare d’appalto per opere pubbliche risultate manipolate a partire dal 2010.

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