Apaca: non acquistate cani sul web E racconta il salvataggio di Rey

Capraro: «La rete è un luogo da evitare, il rischio è quello di alimentare la criminalità organizzata» 

Fabrizio Ruffini / BELLUNO

Sembrava condannato a fare la fine che tocca a tanti cani non più “utili” delle cucciolate destinate alla vendita, invece Rey, un meticcio nato lo scorso 14 gennaio, ha avuto la fortuna di incontrare un bravo veterinario e le cure dei volontari dell’Apaca ed è ora pronto per essere adottato da qualche famiglia amorevole. «Oltre al rischio di essere soppresso, questo povero cane ha dovuto sopportare anche due mesi di riabilitazione post operatoria in cui non ha quasi potuto muoversi», racconta Walter Capraro di Apaca, «nonostante tutto ciò è diventato incredibilmente ragionevole ed educato, sono sicuro che farà la felicità di chi vorrà adottarlo».

Quella di Rey, però, è una storia che nasconde un lato nascosto e torbido del mercato di cani, gatti e altri animali domestici: «Quasi tutte le cucciolate meticce sono frutto di mancanza totale di cultura etologica (e non solo), spesso motivate da un immorale protagonismo e, non di rado, dalla voglia di guadagnare un po’ di soldi sulla pelle degli animali: infatti, il più delle volte la madre non viene seguita né prima, né durante, né dopo il parto e, in molti casi la si sfianca a forza di gravidanze; i cuccioli più fragili o in eccesso rispetto al numero “desiderato” vengono uccisi e si lascia la cucciolata a sé stessa, senza vaccinazioni, raramente sverminata e mai e poi mai microchippata, come invece prevedrebbe la legge», racconta Capraro, che esorta tutti a non adottare cani e gatti su internet.

«Ci sono tre cose che non si dovrebbero mai fare: acquistare cani attraverso annunci sui social e altri siti, nei negozi di animali e da allevamenti che non permettono di visionare i genitori. Soprattutto la rete è un luogo assolutamente da evitare, dato che i cani spesso provengono dall’Est Europa o dal Sud d’Italia e quasi sempre la loro vendita alimenta la criminalità organizzata. Per non parlare dello stato di queste povere bestie, che il più delle volte arrivano malati, con problemi comportamentali o diversi da quelli promessi».

Ma non c’è solo la criminalità dietro a questo mercato, troppi sono infatti i casi di cucciolate “fatte in casa” per guadagno o semplice superficialità, che aggravano la situazione generale degli abbandoni: «Chi non sterilizza i propri cani o gatti e permette loro di fare cucciolate spesso non si cura della presenza di problematiche genetiche, che vengono così tramandate anche ai cuccioli», aggiunge Capraro.

Rey, ad esempio, insieme ad altri della sua cucciolata, si è ammalato quasi subito di parvovirosi: è stato curato, ma pochi giorni dopo la guarigione, ha avuto un incidente che gli ha procurato la rottura scomposta della tibia posteriore sinistra. La prognosi era seria, dato che serviva un intervento di chirurgia ortopedica non proprio facilissimo e una degenza sorvegliata di qualche mese per sperare in una guarigione.

Ma il proprietario aveva già speso per la cura della parvovirosi e non intendeva perciò curarlo ulteriormente, mentre l’uomo a cui quel cucciolo era destinato ha pensato bene di dileguarsi davanti alla prospettiva di ricevere un cane da curare. In quella situazione, il veterinario non aveva voluto restituire il cucciolo al proprietario, perché la sorte di Rey sembrava segnata, ed aveva contattato Apaca alla ricerca di una possibile soluzione; soluzione che è arrivata il 30 aprile, in pieno lockdown, quando il veterinario ha operato gratuitamente il cucciolo, che pochi giorni dopo è stato accolto nell’infermeria del rifugio per una convalescenza complicata, ma risoltasi nel migliore dei modi grazie ai volontari del centro.

«Siamo felicissimi di aver salvato Rey», commenta Paola Lotto, presidente di Apaca, «che ora è guarito perfettamente e può essere proposto all’adozione dei bellunesi: diventerà un bellissimo cane di taglia medio-grande, che non porterà i segni dell’incidente e che farà felice la famiglia che lo accoglierà». —

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