Anna la veterana, riferimento per gli ospiti Tetto inderogabile: 340 presenze al giorno

La Bosetti, 38 anni, lavora nel team dal 2016. «Abbiamo attivato ottime sinergie, un vanto i progetti con gli studenti»

CORTINA

Sono 340 gli ospiti tecnici, ossia i rappresentanti degli sponsor e le autorità civili e militari, che potranno essere presenti quotidianamente ai Mondiali di sci alpino di Cortina. La previsione pre pandemia era di 1.550 persone al giorno per questa categoria specifica: una differenza evidente. A gestire i cosiddetti vip e i rappresentanti delle aziende che supportano l’evento è Anna Bosetti, 38 anni, cortinese, che lavora in Fondazione Cortina 2021 dal 2016. Lei è insomma una veterana del team, era a Cancùn quando sono stati assegnati i Mondiali a Cortina.

Oggi siamo in piena pandemia, la rassegna sarà senza pubblico, come avete gestito le tante restrizioni imposte dai protocolli anti-covid?

«Abbiamo dovuto lavorare in maniera costantemente flessibile in base alle continue novità inerenti l’evolversi dell’epidemia. In questi giorni è stato stabilito il numero degli ospiti tecnici, che è di 340 al giorno. Adesso manderemo gli inviti e vedremo chi potrà salire a Cortina. Abbiamo comunicato la cosa ai nostri partner e devo dire che sono stati anche molto contenti di poterci in qualche modo essere nonostante le limitazioni. Le soddisfazioni in questo percorso non sono mancate. Abbiamo creato tante belle sinergie e personalmente sono orgogliosa di aver coinvolto gli studenti del liceo artistico di Cortina per la realizzazione dei trofei e di aver gestito i progetti di borse di studio per i giovani sportivi bravi a scuola e sugli sci. Il futuro sono i nostri ragazzi e Cortina 2021 ha guardato sempre alle giovani generazioni».

Anche i Vip dovranno attenersi al protocollo anti-covid?

«Sì certo. Il protocollo è uguale per tutti coloro che a vario titolo dovranno essere nelle aree di gara o ai parterre di arrivo. Lavoriamo con un protocollo basato su un sistema di quattro “bolle” di diversi colori, che non dovranno mescolarsi per nessuna ragione, e su una massiccia operazione di controllo con la misurazione della temperatura corporea e i tamponi. Ogni “bolla”, con il suo colore di riferimento, sarà infatti un piccolo microcosmo di persone che devono limitare al minimo i contatti e la condivisione di spazi fisici durante l’evento. Io mi occupo della “bolla” verde, che sarà dedicata alle personalità: gli ospiti tecnici, ossia i vip, le autorità che presenzieranno all’avvenimento internazionale. A impermeabilizzare tra loro le “bolle” ci saranno i distanziamenti, i percorsi separati, ma anche una massiccia campagna di tamponi effettuati ogni tre giorni per chi si ferma all’evento. Tanti verranno invece solo in giornata».

Avete già dei nomi di personalità che saranno presenti ai Mondiali?

«I numeri effettivi di presenze previste li abbiamo avuti in questi giorni e abbiamo inviato gli inviti. Ancora non abbiamo una lista delle presenze. Hanno comunque confermato la loro partecipazione gli amministratori delegati e i presidenti delle società che hanno sponsorizzato i Mondiali. Poi, per quanto concerne le autorità civili e militari, vedremo».

Gli ospiti tecnici staranno nella Lounge?

«Sì, verranno portati con degli appositi shuttle alla “Tofana lounge”, una tensostruttura con vista sulle piste Olympia delle Tofane e Vertigine, che sarà strutturata in due piani con terrazza panoramica. A rendere più intrigante l’esperienza sarà la proposta gourmet preparata dal team Chef Cortina, con specialità della gastronomia locale e una selezione esclusiva di vini pregiati. Questa area sarà accessibile solo chi si accredita con la “bolla” verde. All’interno della tenda abbiamo distanziato i posti, raddoppiando quelli vuoti».

A 21 giorni dai Mondiali come è il clima in Fondazione?

«È un momento sicuramente frenetico. Si lavora sodo, senza badare all’orologio. La squadra si è unita ulteriormente in questa fase finale con la volontà di offrire un grandissimo evento sportivo e di promozione per Cortina. Da ex sciatrice quale sono», conclude, «mi dispiace che gli atleti non possano avere il calore dei fans; ma purtroppo davvero non ci sono alternative». —



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