Ambientalisti al Tar contro il villaggio dei Meister a Collalto. Comune nel mirino
che riconosce un “rilevante interesse pubblico” al piano

Gli ambientalisti non ci stanno e sul progetto del villaggio turistico a cinque stelle pensato dalla famiglia altoatesina Meister nell’area di Collalto alzano le barricate passando alle vie legali. Le associazioni Italia Nostra e Mountain Wildness figurano infatti come firmatarie di un’azione legale avviata davanti al tribunale amministrativo del Veneto contro il Comune di Auronzo e, contestualmente, contro la società Meister&C. Srl.
L’iniziativa punta all’annullamento della delibera comunale che dichiara il progetto turistico di rilevante interesse pubblico.
«Per la realizzazione del progetto è necessaria una modifica alla pianificazione comunale», si legge in una nota congiunta firmata dalle sigle Italia nostra e Mountain Wilderness, sostenute da un gruppo di cittadini auronzani, «la legge regionale 11 del 2004 stabilisce che i Comuni, prima di apportare modifiche alla pianificazione corrente, debbano progettare il loro sviluppo attraverso il Piano di assetto territoriale (Pat). Il Comune Auronzo tuttavia non ha mai redatto questo documento in quasi vent’anni. In assenza del Pat, la legge regionale prevede la possibilità di modifiche alla pianificazione comunale solo per la realizzazione di opere di interesse pubblico, come ad esempio una scuola, un ospedale, una infrastruttura viaria. Il Comune di Auronzo ha improvvisamente dichiarato il progetto della famiglia Meister di interesse pubblico senza averne il titolo, che invece è in capo alla Regione, e senza valutarne né l’impatto ambientale né quello paesaggistico».

La delibera comunale sopra citata è stata dunque impugnata dalle associazioni ambientaliste che ne contestano, oltre al contenuto, anche alcuni passaggi ritenuti «superficiali».
«La delibera comunale riporta valutazioni basate su concetti come attrattività, crescita, turismo, sviluppo, che sono ormai obsoleti, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico in atto», si legge ancora nella nota, «quale futuro è stato immaginato dal Comune di Auronzo per il proprio territorio nel deliberare l’interesse pubblico del progetto?
E quale lavoro è stato immaginato dallo stesso Comune per i propri giovani che stanno chiedendo altro e che non rimarranno certo in valle per fare i camerieri in hotel a 5 stelle?».
Detto delle questioni prettamente burocratiche, le associazioni ambientaliste contestano un altro passaggio del futuro progetto turistico: «La costruzione del villaggio prevede il drenaggio di una torbiera alpina, millenaria, di grande valenza ecologica e biologica».
Il progetto contestato prevede la costruzione di un villaggio turistico di lusso tra Federavecchia e Collalto composto da 23 chalet, 15 case sugli alberi e da un edificio centrale per un volume complessivo di circa 33mila metri cubi. Il villaggio sarà raggiungibile attraverso una strada forestale di nuova costruzione.
«Le associazioni Italia Nostra e Mountain Wilderness auspicano che il Comune di Auronzo possa fare scelte lungimiranti per il proprio territorio e per la propria popolazione, costruite su principi di reale sostenibilità ambientale e sociale», conclude la nota.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi