Altre tre imprese lasciano Confindustria

Sono del comparto del legno. Molti imprenditori hanno deciso di abbandonare anche Feinar

BELLUNO. Non si placano i malumori all’interno di Confindustria. Dopo le “disdette” fatte pervenire nei mesi scorsi da una parte di soci “delusi” dall’atteggiamento dell’attuale presidenza, da qualche giorno si sono tirate fuori altre tre imprese del comparto legno: parliamo della Saviane F.lli, azienda de La Secca che conta alcune decine di dipendenti, la Azzalini e la Tollot.

L’opposizione in seno a Confindustria tra le due correnti non si è conclusa, anzi i dissapori aumentano sempre più. Come si ricorderà gli industriali che hanno preferito lasciare l’associazione bellunese erano molto delusi dalla conduzione del sodalizio del presidente Barbini, soprattutto «per la scarsa considerazione e condivisione delle scelte che veniva praticata in seno agli organi competenti».

Gli imprenditori, dopo «aver fatto presente invano questa situazione», hanno deciso di dire basta e di andarsene dall’associazione.

E dopo aver salutato Confindustria, molti di questi “fuoriusciti” hanno deciso, proprio per recidere ogni legame dall’associazione di via San Lucano, di disdire anche il rapporto con Feinar, la società compartecipata tra industriali e artigiani, che si occupa anche di gestire le buste paga dei lavoratori dei clienti.

«Siamo rimasti finora con la Feinar per tradizione, ma poi abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di andarcene anche da lì, cercando altre strutture in grado di svolgere quelle stesse funzioni».

E molti di loro hanno deciso di dare fiducia alla nuova associazione, Rete imprese Dolomiti, anche perché non è obbligatoria l’esclusività, cioè l’azienda può essere associata in più parti.

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