Alpago, prove di unione dei Comuni

di Ezio Franceschini
ALPAGO
«Un passo fondamentale sulla via del Comune unico». Così il presidente della Comunità montana dell’Alpago, Alberto Peterle, definisce la convenzione siglata a fine anno tra i Comuni di Chies, Farra, Pieve, Puos e Tambre con la Cm, che gestirà in forma associata due importanti funzioni finora in carico a ciascun Comune: polizia locale e servizi sociali.
«Una volta che saranno ottemperate, come prevede il decreto legge anticrisi del 2010, anche le altre quattro funzioni associate, di fatto in Alpago ci sarà un Comune unico», spiega Peterle. In questo modo i 5 Comuni della Conca si apprestano a conferire in una gestione unitaria le risorse di ciascuna amministrazione locale, destinando alla gestione associata alcuni dei loro dipendenti.
Per il presidente della Cm «ciò porterà sia a una razionalizzazione del personale che a un risparmio economico. Per esempio non ci saranno più 6 persone ad occuparsi del sociale ma soltanto 2». Il centro operativo della gestione di questo servizio sarà il Centro socio assistenziale a Puos d’Alpago, gestito dalla Comunità montana. La funzione sociale comprende i servizi per asili nido, infanzia e minori, prevenzione e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza, beneficenza pubblica, servizi diversi alla persona e quello cimiteriale.
Oltre ai servizi già gestiti dall'ente comunitario su delega dei Comuni, andranno ad aggiungersi quindi il servizio sociale professionale per adulti e marginalità sociale e immigrati, nonché molte altre attività che prima venivano svolte dai Comuni, come ad esempio la richiesta e l’erogazione di contributi economici, l’attivazione del telesoccorso e telecontrollo, bonus famiglia, bonus energia elettrica e contributo acquisto libri. E dal primo gennaio 2012 anche la gestione amministrativa dei servizi cimiteriali è in carico all'area sociale.
Con la funzione associata di polizia locale ci saranno 4 vigili e un comandante che si occuperà soltanto del controllo e del presidio del territorio. In questo modo potranno venire rafforzati i controlli anche sula raccolta differenziata «che vale 50.000 euro all’anno se per esempio la plastica risulta pulita», fa notare Peterle, «così si evita di disperdere le energie razionalizzando l’impiego del personale e questo comporta una migliore distribuzione delle risorse in un territorio abbastanza omogeneo come l’Alpago». E il presidente dell’ente montano ringrazia i gruppi di lavoro che si sono impegnati in questa operazione «per un risultato importante, che ci pone tra i primi in Veneto ad aver ottemperato alla normativa che prevede che i Comuni fino a 5.000 abitanti gestiscano in forma associata le funzioni fondamentali».
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