All’Iset i pionieri nel telecontrollo

L’azienda di Limana realizza sistemi di verifica e gestione a distanza di grandi reti con software e hardware propri
Di Martina Reolon

LIMANA. La provincia di Belluno non ha sfornato pionieri solo nel settore dell’occhiale, ma anche in un comparto di cui si parla poco: quello del telecontrollo e della telegestione. È il caso dell’azienda Iset srl di Limana, che compie 25 anni. Un quarto di secolo vissuto con l’obiettivo di continuare a progettare e realizzare soluzioni innovative, economiche e performanti. Titolare dell’impresa, che si sviluppa in mille mq nella zona industriale di Cesa, è Patrizia Pedone di Belluno (nella foto).

La vostra tipologia di lavoro è particolare e complessa: ci può spiegare di cosa vi occupate?

«Iset progetta e realizza sistemi di controllo e automazione per reti di acquedotto, fognatura, depurazione, gas, energia, bonifica e irrigazione. Tutti sistemi caratterizzati da elevata efficienza e affidabilità, bassi costi di manutenzione e di impianti, lunga durata nel tempo. In parole semplici, ci occupiamo del controllo e della risoluzione di tutti i problemi legati al controllo a distanza nel ciclo integrato dell’acqua. I nostri clienti sono enti pubblici, aziende, consorzi irrigui e di bonifica, società per la distribuzione del gas e dell’energia, realtà che si occupano di ricerca e, in generale, coloro che devono realizzare controlli e/o rilevamenti a distanza».

Negli anni sono nate altre realtà come la vostra, ma possiamo dire che siete stati dei pionieri nel settore?

«Penso proprio di sì, anche e soprattutto perché offriamo un servizio a 360 gradi. La nostra storia nasce nel 1992, da un’intuizione e visione di mio marito, Claudio Colle di Belluno. I primi lavori ideati e progettati, e di conseguenza una parte della strumentazione e del software, erano per il monitoraggio ambientale, orientati alla ricerca scientifica e alla sicurezza civile. Il tutto collaborando con enti di ricerca, università e aziende che sperimentavano nuove soluzioni. Andavamo quindi a misurare frane e pareti rocciose, solo per fare qualche esempio. Quella di 25 anni fa fu una grande intuizione, perché allora non esistevano apparecchiature così specifiche per gestire i dati e, soprattutto, non ce n’erano che comunicavano via radio. Nel 1993 Iset ha sviluppato un proprio software specifico per il telecontrollo e la telegestione di impianti, al quale ha abbinato una serie di componenti hardware di terze parti. Ed è a questo punto che l’ambito di lavoro si è spostato, perché la strumentazione era perfettamente applicabile al ciclo integrato dell’acqua. La prima sede di Iset è stata a Feltre, poi nel 1995 ci siamo spostati a Belluno e nel 2002 a Limana, nello stabilimento di nostra proprietà».

Come funziona questa strumentazione? Dove è diffusa?

«Copriamo il territorio nazionale a macchia di leopardo. Nel Triveneto e in Trentino Alto Adige lavoriamo in modo capillare. Le nostre apparecchiature funzionano, rigorosamente in tempo reale, con programmi di comunicazione via radio che hanno determinati protocolli. Negli anni abbiamo investito nella progettazione di unità di controllo, periferiche, unità di gestione. Fondamentale è il software Scada, aggiornato e ampliato. Questo ci permette di acquisire i dati dalle periferiche installate. Acquisiamo anche dati da strumentazioni di terzi (siamo quindi "integratori"). E i dati, una volta ottenuti, sono messi a disposizione dei clienti. Abbiamo sviluppato il software che rende possibile la gestione e l’attivazione di allarmi direttamente in loco e che permette l’uso dei dati che il cliente deve fornire agli organi di controllo. Software e hardware sono progettati internamente e mettiamo a disposizione l’impianto chiavi in mano. Tutti impianti, peraltro, personalizzati. Non ce n’è uno uguale all’altro: non lavoriamo con lo standard, ogni cliente ha necessità diverse e particolari e quindi, partendo da un software di base, personalizziamo il servizio».

Quali criticità ha una realtà come la vostra?

«Grosse problematiche, per fortuna, non ne abbiamo finora riscontrate. Certo, quando mio marito è mancato, nel 2010, mi sono ritrovata a continuare da titolare. Per fortuna sono in azienda da quando è nata e mi sono sempre occupata della parte gestionale e amministrativa. Devo poi dire che la squadra ha sempre rivestito un ruolo fondamentale. Non si va avanti da soli. Ora siamo in 18 - tra dipendenti storici e nuovi ingressi, anche molto giovani - e a breve faremo altre assunzioni. Ecco, una delle difficoltà è trovare figure professionali adeguate: nel nostro settore ci vuole una competenza multipla, in campo elettronico, informatico e delle comunicazioni. La nostra ricerca di personale è continua. C’è da dire, poi, che la tanto declamata semplificazione amministrativa non l’abbiamo ancora vista. Lavorando per gli enti pubblici, ci scontriamo quotidianamente con adempimenti pesanti dal punto di vista burocratico».

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