Alla tavola della coop Arcobaleno la pagnotta benedetta dal papa

Bertelle al vescovo Marangoni: «Questo è il pane della condivisione»  Tra le forme di pane anche quella impastata dalla cucina del pontefice 
Francesco Dal Mas

l’iniziativa

Il papa di Viviana, una ragazza in condizioni molto gravi, che ha bisogno di assistenza continua, di notte ha confezionato una pagnotta e l’ha portata all’Arcobaleno. Gli amici di Davide, che da anni, a Belluno, si alternano nell’assistenza al paziente, pure loro hanno impastato un pane. Così hanno fatto le cinque parrocchie di Sovramonte e quella di Cencenighe.

La creatività e, prima ancora la fantasia dei ragazzi di Villa San Francesco e della cooperativa Arcobaleno sono davvero senza limiti. Il vescovo Renato Marangoni ieri pomeriggio è tornato al Museo dei sogni di Feltre e che cosa ha trovato? Una tavola imbandita con ben 25 pagnotte.

«Queste, eccellenza, sono le Pagnotte del mondo», così gli si è rivolto Aldo Bertelle, direttore della comunità, «le Pagnotte della condivisione, pane tanto più indispensabile oggi». Il pane della condivisione che richiama un’altra condivisione, quella dei vaccini. Nulla, in comunità, accade per caso.

Sorpreso il vescovo Marangoni, ma sorpresi anche il sindaco Paolo Perenzin e il collega di Pedavena Nicola Castellaz. E sorpresi pure coloro che ieri pomeriggio sono stati invitati alla singolare mensa.

No, le pagnotte non verranno consumate. Il prossimo mese saranno distribuite – accompagnate al sale ricevuto da ogni parte del mondo – a comunità impegnate, come quella di Facen di Pedavena e di Feltre, a ritrovare il senso della vita, fin da quando si è bambini in difficoltà.

Sorpresa doppia, ieri, quando vescovo, sindaci ed altri amici della comunità hanno scoperto che uno di questi pani proveniva dalla cucina di Santa Marta, quella che confeziona i pasti di papa Francesco e dei suoi commensali. Un pane benedetto dallo stesso papa.

Un’altra pagnotta è quella dei giovani detenuti del carcere napoletano di Nisida, e un’altra ancora di padre Pier Luigi Macalli, rapito per due anni nel Sahel. Una più “simbolica” dell’altra, come quella del centro don Tonino Bello di Alessano, incisa con la croce pettorale dell’indimenticabile vescovo, di cui Bergoglio ha autorizzato il via alla beatificazione.

Il vescovo Marangoni, rispondendo a Samuel, ragazzo della comunità, ha promesso che anche lui impasterà un pane, lo porterà sull’altare alla messa di Natale, per poi metterlo a disposizione.

«L’idea di realizzare le 25 pagnotte con il sale proveniente da tutti i continenti», ha scritto in un messaggio il ministro Federico D’Incà, impegnato a Roma, «assume un forte valore simbolico e abbraccia quello spirito di unione e di collaborazione indispensabile per affrontare il futuro. Credo che la solida base di un Pianeta sempre più veloce e interconnesso, ma che allo stesso tempo presenta insidie e difficoltà quotidiane, con forti squilibri sociali che vanno necessariamente risolti, debba risiedere nella solidarietà: dobbiamo essere capaci di mettere da parte i protagonismi a favore della cooperazione e di una più decisa sensibilità nei confronti di chi è più fragile». —



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