Alemagna, le colate sono ferme: «Ma la statale 51 va messa in sicurezza»

Il sindaco di San Vito Franco De Bon sollecita la sistemazione almeno del tratto di mezzo chilometro più esposto. Opere di mitigazione già realizzate ma servono interventi strutturali che potrebbero costare da 20 a 60 milioni

Francesco Dal Mas
I lavori sull'Alemagna
I lavori sull'Alemagna

Prima delle Olimpiadi si paleserà almeno lo studio di fattibilità delle opere strutturali – viadotto o galleria paramassi – per la messa in sicurezza della statale 51 di Alemagna? «Ci era stato promesso, lo speriamo, ma non ne sappiamo più niente. Ormai da mesi», risponde il sindaco di San Vito, Franco De Bon.

«È necessario almeno lo studio, perché la nostra gente ritiene che “passata la festa, gabbato lo santo”», mette le mani avanti Massimo Bortoluzzi, consigliere delegato della Provincia.

Anas, ancora nel pieno dell’estate, ha ripreso in mano un progetto predisposto ancora per i Mondiali del 2021 e, dopo un primo aggiornamento, lo ha recapitato al ministero delle Infrastrutture per dargli modo di cercare le necessarie disponibilità finanziarie.

Erano stati ipotizzati oltre 60 milioni di investimento per poco più di un chilometro di viadotto tra l’impianto De Prà, il ponte sul Rio Venco e Dogana Vecchia, dopo San Vito di Cadore. «Da allora non abbiamo più avuto informazioni», ammette il sindaco De Bon. «E in paese, per la verità, cresce la preoccupazione perché se è vero che in questo periodo crolli e colate non sono più nelle condizioni climatiche di muoversi, è anche vero che resta l’allarme preventivo: di ciò che può accadere la prossima estate».

Dei circa 110 mila metri cubi di materiali mobili, tra la vetta della Croda Marcora, la cengia sottostante, e il versante ai piedi della parete, ne sono stati asportati circa 40 mila. Ben 60 mila metri cubi, dunque, rischiano ancora di scendere a seguito delle bombe d’acqua ed in presenza di forti escursioni termiche; 10 mila circa si troverebbero ancora in quota.

Le imprese incaricate dall’Anas e quelle mobilitate dai Servizi forestali hanno creato a valle del Marcora valli, piattaforme di rallentamento, trincee di scorrimento, tombotti per far passare il liquido anziché i detriti. Le opere di mitigazione, quindi, sono state completate; compresa, appunto, l’asportazione di una quota di materiali. Ma che cosa accadrebbe in caso del ripetersi di piogge e distacchi come quelli di giugno e luglio?

C’è chi ritiene che nell’attesa degli interventi strutturali, definitivi, che potrebbero materializzarsi non prima di 3-5 anni, sia saggio procedere almeno con la costruzione di tombotti sotto la sede dell’Alemagna, come ad Acquabona. Di più, nelle ultime settimane si è materializzata l’indiscrezione che questa potrebbe essere anche la soluzione strutturale perché recuperare 60 e più milioni per un chilometro di viadotto non è facile; né da parte dell’Anas, né del Governo.

Fadalto docet: le gallerie paramassi da 50 milioni restano sulla carta, per il momento si realizzeranno solo delle paratie, per una spesa di 3 milioni di euro.

«Le opere di mitigazione sono preziose, ma non sono sufficienti», afferma il sindaco De Bon. «In particolare c’è una necessità assoluta di intervenire sul tratto di Alemagna tra il ponte Rio Venco e Dogana Vecchia, in corrispondenza del tratto di statale più a rischio colate».

Si tratta di mezzo chilometro di tracciato. «Almeno 500 metri da mettere in sicurezza, meglio con una galleria paramassi o almeno un viadotto». Potrebbero bastare dai 20 ai 30 milioni.

Nei prossimi giorni è in programma un incontro tra il Comune, le Regole e la Prefettura, insieme all’Anas, per verificare dove e come collocare le ulteriori quote di materiale da asportare dal versante a rischio colate. Sarà in questa sede che all’Anas verrà chiesto conto del progetto per le opere strutturali. «Alla luce della revisione del progetto pre-Mondiali, bisognerà anche capire», insiste Bortoluzzi, «se i costi dell’intervento e i tempi di realizzazione siano tagli da consigliare magari un’opera del tutto diversa, una strada sulla destra Boite. Infatti, la realizzazione di un viadotto o di una galleria paramassi lungo l’attuale tracciato della Statale 51 potrebbero comportare delle problematiche severe dal punto di vista ambientale e paesaggistico». Ed ecco un motivo in più per procedere con le opere di mitigazione.

Intanto, sempre sull’Alemagna, proseguono con celerità i lavori intorno alla rotatoria di San Vito, quella che consentirà di raggiungere i parcheggi olimpici.

«Attualmente è impegnato il doppio di personale rispetto a qualche tempo fa», informa il sindaco. «E l’impresa sta concludendo anche la palizzata di sostegno della variante all’inizio del paese». —

 

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