Alemagna a singhiozzo tra segnalazioni di colate e falsi allarmi
Chiusura dell’Alemagna per sei ore nella notte, poi nuovo allarme verso le 10. Tutta colpa del malfunzionamento dei sensori: non c’era alcun movimento in corso

Cresce l'esasperazione per le ripetute chiusure, a San Vito di Cadore, della statale Alemagna. Il più delle volte lo stop precede il movimento della massa detrica sul versante ai piedi di Croda Marcora e, quindi, il semaforo rosso si accende per il pericolo che la colata arrivi in strada. Ma in alcuni casi, come è successo la matina di martedì 2 settembre, il sistema di allarme scatta anche in assenso di pericoli reali. Questo può avvenire perchè ad ogni precipitazione la configurazione sul terreno cambia e, quindi, i tecnici devono ritarare la rete di pluviometri, soprattutto di accelerometri e clinometri, i misuratori delle colate in movimento.
Alle 23.51 della notte tra lunedì e martedì c’è stata la prima segnalazione di movimento con relativa chiusura della strada per sei ore. Poco dopo le 10, il traffico sull'Alemagna è stato fermato nuovamente, all'improvviso, ma constatando che non c'erano situazioni di piovosità particolari e, tanto meno, smottamenti detrici in corso, nell'arco di 5 minuti si è ridato il via libera (semaforo intermittente).
«Non resta che sperare che con l'abbassamento delle temperature si arrivi a un po' più di stabilità», sospira il sindaco di San Vito, Franco de Bon, «anche se fino all'autunno rimane l'emergenza degli scrosci temporaleschi, i più pericolosi».
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