Al Tennis San Vito una multa da 4500 euro

Tre le contestazioni dei carabinieri che hanno effettuato i controlli durante la festa d’inaugurazione

SAN VITO DI CADORE. È finita con una raffica di multe la festa dell’inaugurazione del tennis a San Vito: almeno 4500 euro di contravvenzioni amministrative contestate a Matteo Brunotti, che l’altro giorno ha visto arrivare una pattuglia dei carabinieri a verificare la situazione, in relazione alla somministrazione di bevande e alimenti dietro compenso. Per l’organizzazione, il tennis San Vito, si trattava solo di un’offerta libera. Per i carabinieri no: hanno contestato una serie di violazioni sia del testo unico di leggi di pubblica sicurezza, sia di alcune norme del 2007.

Per Brunotti si trattava comunque di una festa privata e, in quanto tale, sostiene di aver chiesto le autorizzazioni in Comune e al comando dei vigili urbani.

Brunotti lunedì è stato in caserma per la notifica dei verbali: tre quelli contestati dai carabinieri. Una violazione riguarda il Tulps, circa l’organizzazione dell’evento, con l’esibizione di un complesso con musica dal vivo, in luogo pubblico, ma senza la prescritta autorizzazione. Due contestazioni riguardano la legge del 2007, ovvero la somministrazione di alimenti e bevande senza presentazione alla Asl della segnalazione di inizio attività. In particolare, nel sopralluogo, i carabinieri hanno trovato in preparazione panini e in cottura wurstel e salsicce alla griglia, all’aperto sul piazzale. Il secondo articolo della norma riguarda il fatto che la somministrazione di bevande e alimenti sarebbe sia avvenuta senza la segnalazione di inizio attività al Comune; il tutto dietro richiesta di corrispettivo in denaro e mettendo a disposizione degli avventori panche in legno.

«Ho passato le carte in mano all'avvocato» spiega Brunotti «e da quel che capisco questa cosa va tutta a discrezione del Comune: può cioè decidere di archiviare o mandarla avanti, a seconda che la ritengano sbagliata o no. La situazione è un po' da studiare, anche se assurda, perchè io avevo parlato con il comando dei vigili e avevo presentato comunicazione in Comune, che è stata protocollata. Per il resto mi dicevano che non serviva di più. Anche la Siae è stata pagata: quindi in linea di massima mi si può contestare che nella domanda mancava qualcosa, ma non che abbia agito senza rispettare le regole. Ora i legali presenteranno una memoria difensiva al Comune di San Vito, perché non si può fare ricorso in queste circostanze; solo se l’ente dovesse decidere di andare avanti, si può presentare un ricorso normale».

«Rimango dell'idea che la cosa sia assurda. Abbiamo una attività che è un valore aggiunto per il paese. Alla luce dei verbali andrei giù e chiuderei tutto con una sbarra, perchè pago l'affitto: non sono questi i controlli che debbono essere effettuati. Chiaramente le cose demoralizzano, noi abbiamo sempre cercato di rispettare tutto, ma tutto questo è un colpo». (cri.co.)

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